CGIL: «Chiediamo più sicurezza al pronto soccorso di Corigliano»
Il sindacalista Vincenzo Casciaro: «Troppi episodi di violenza, bisogna intervenire immediatamente per tutelare pazienti e operatori sanitari»
CORIGLIANO ROSSANO - «L’ennesima aggressione presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Corigliano, rende ancora più urgente l’adozione di provvedimenti non più rinviabili».
È quanto chiede Vincenzo Casciaro, Segretario Generale FP CGIL Pollino-Sibaritide-Tirreno che aggiunge: «I Sanitari del Pronto Soccorso, ma anche i pazienti che vi transitano, non possono rischiare quotidianamente di mettere a rischio la loro incolumità fisica, mentre quotidianamente si apprestano a salvare vite umane».
«Per questo motivo – continua - la FP CGIL Comprensoriale ha scritto una nota alla Commissaria Straordinaria dell’ASP, dottoressa Cinzia Bettelini, e al Direttore Sanitario dello Spoke Corigliano-Rossano, dottor Pierluigi Carino, diffidandoli ad adottare misure urgenti e fondamentali a difesa del presidio sanitario e dei Lavoratori del Pronto Soccorso di Corigliano, già troppe volte esposti a episodi di violenza. Solo pochi mesi fa, l’ennesima aggressione, avvenuta presso il Pronto Soccorso coriglianese, procurava il decesso di un paziente in attesa di essere visitato. La misura adesso è colma!».
«Gli operatori sanitari, da soli, non possono anche sopperire alle mancanze del personale di vigilanza, che al P.S. di Corigliano non è stato assegnato. Il compito del Personale Sanitario, lo ricordiamo a chi dovrebbe gestirli, è quello di curare i malati, non di bloccare gli esagitati – dichiara Casciaro - Non è il loro compito, né possono farlo, non essendo preparati ad affrontare e dirimere comportamenti violenti. Si prenda atto di ciò, e pertanto si adegui l’appalto del servizio di vigilanza, disponendo la presenza di almeno un vigilante all’ingresso del PS».
«Non vorremmo doverci ritrovare fra qualche tempo, a dover registrare l’ennesimo episodio di violenza che inevitabilmente si consumerà presso il PS di Corigliano, solo perché ancora non si è provveduto a rafforzare il servizio di sicurezza» conclude.