Stagione agrumicola 2020 al collasso, serve lo stato di calamità
Iniziativa congiunta dei Comuni di Terranova da Sibari e Cassano Allo Ionio, che sottolineano il danno economico incalcolabile per l’intera area della Sibaritide
TERRANOVA DA SIBARI - «Chiediamo con forza la dichiarazione dello stato di calamità naturale per l’attivazione di tutte le procedure finalizzate al risarcimento danni anche nel settore agrumicolo»
Questo è quanto richiesto dal Vicesindaco di Terranova da Sibari, Massimiliano Smiriglia, e dall’Assessore all’agricoltura di Cassano Allo Ionio, Gianluca Falbo che sottolineano come le calamità naturali (che, tra piogge copiose e temperature sopra la media, hanno compromesso la maturazione e la raccolta), la difficoltà a reperire manodopera, la bassa domanda del mercato e i conseguenti prezzi alla vendita ridotti ai minimi termini faranno segnare un risultato disastroso per i produttori.
Dopo il crollo produttivo della stagione olivicola, si assiste quindi al collasso di quella agrumicola con un danno economico incalcolabile per l’intera area della Sibaritide.
«Il sostegno alle attività agricole», affermano, «è più che mai necessario non solo per l’annata in corso che non coprirà i costi di produzione, ma per non compromettere anche la programmazione del 2021 già di per sé incerta a causa del perdurare della pandemia e dell’impossibilità di prevedere le future condizioni di mercato se le restrizioni dovessero proseguire».
L’occasione serve anche a rilanciare il tema del Piano agrumicolo e olivicolo regionale che i due Comuni hanno già deliberato e indirizzato alla Regione Calabria a fine 2019 facendo leva sulle risorse disponibili e non impegnate del PSR Calabria per interventi urgenti destinati alla realizzazione di nuovi impianti con varietà più rispondenti alle esigenze di mercato (primizie e varietà tardive); all’innovazione degli impianti di irrigazione per il risparmio idrico; all’accorciamento della filiera con la stipula di contratti commerciali che garantiscano l’equa distribuzione del valore.
«Ciò significa», concludono, «rafforzare la collaborazione tra i Comuni per azioni a tutela degli agricoltori, puntando all’utilizzo immediato delle risorse non spese per i PSR e utilizzando pienamente il circuito DE.CO. per la promozione delle produzioni».