Corigliano Rossano: la commissione Statuto ha audito l’osservatorio della fusione
L’auspicio venuto fuori dall’incontro è quello di una collaborazione sui temi cruciali
CORIGLIANO ROSSANO - L'Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione Corigliano-Rossano è stato audito nel corso degli incontri della commissione Statuto presieduta da Maria Salimbeni. A relazionare per conto dell’Osservatorio il Presidente Vincenzo Figoli e Sandrino Fullone nella sua qualità di Responsabile del Gruppo di Lavoro dell’Osservatorio sul redigendo Statuto comunale. Presenti Francesca De Simone - Responsabile della Commissione Giustizia, Bilancio ed Affari Istituzionali e Giovanni Rugna - Presidente del Comitato “Un CoRo di Sì – Piragineti”.
Tra i punti ritenuti di rilievo dall’Osservatorio: il nome della nuova città; la premessa di carattere Storico; la sede legale; lo stemma comunale (stemma inteso quale simbolo per eccellenza capace di rappresentare l'identità della nuova comunità, che ne racchiuda in se la storia, le tradizioni e le speranze) e la fascia tricolore del Sindaco. Ancora, policentrismo (forme di autogoverno dei Cittadini – decentramento); glossario normativo. Altro aspetto, non meno importante, l’indizione del referendum popolare per l'approvazione del nuovo Statuto comunale, del nuovo Stemma cittadino, del Gonfalone e del nuovo nome della città, coinvolgendo gli studenti degli istituti superiori affiancati da esperti in araldica. Sono state rilevate alcune criticità per condotte e metodo adottate dalla Commissione Statuto in chiave del tutto costruttiva e, al contempo, consegnate alcune domande alle quali si attende risposta come, per esempio, l'inserimento nel Comitato tecnico-scientifico del Prof. Luigino SERGIO, esperto in gestione delle autonomie locali, membro tecnico dell'FCCN (Fusioni Comuni Coordinamento Nazionale) organismo tra i fondatori dell’Osservatorio.
L'Osservatorio si dice fiducioso circa l’istaurazione di un rapporto incentrato sulla collaborazione con lo scopo di agevolare le scelte, non solo sulle occasioni di partecipazione dei cittadini benché riuniti in forma associativa, ma anche sulla metodologia da usare per un diretto e preventivo loro coinvolgimento che ne elimini o ne limiti fortemente il ruolo di spettatori al quale si sentono sinora essere stati relegati. Partecipazione dei cittadini, condivisione, proposte e risposte, immediate e chiare, i termini dell'audizione senza i quali la politica sempre di più diventerà autoreferenziale e colpevole di allontanare definitivamente i cittadini dalla capacità di incidere sulla fusione stessa e, quindi, di determinarsi affinché il pericoloso clima ascendente del campanilismo sia riportato ai minimi storici del 22 ottobre 2017, storica giornata del vittorioso Referendum sulla fusione ed alla quale tante speranze di riscatto e di rinascita territoriale sono state riposte.