Consorzio Bonifica: «Proclamato lo stato di agitazione sindacale per i mancati accordi presi dall'Ente»
I Sindacati: «Gravi e inaccettabili conseguenze sulle famiglie di operai e impiegati, chiediamo le dimissioni di tutta l'Amministrazione»
CORIGLIANO ROSSANO – Consorzio Bonifica: «È proclamato lo stato di agitazione della totalità dei lavoratori, dipendenti di questo Ente con in programma idonee azioni sindacali tendenti a garantire reddito e continuità occupazionale alla totalità dei prestatori d’opera in organico al consorzio».
È quanto si apprende da un comunicato stampa comune delle organizzazioni sindacali FLAI – CGIL di Castrovillari, RSA/FILBI UIL, FAI – CISL di Cosenza a seguito dell’assemblea tenutasi ieri 28 dicembre, e alla luce dei mancati accordi presi dall’Ente dinanzi il Primo Cittadino della città di Corigliano-Rossano (che i lavoratori ringraziano per la solidarietà e vicinanza nel risolvere le problematiche relative ai propri concittadini) sull’erogazione di due salari prima delle festività natalizie e il mancato pagamento delle restanti 4 mensilità di retribuzioni arretrate».
«Si evidenzia, inoltre - continuano i sindacati - lo stato di particolare drammaticità in cui versano la totalità dei dipendenti dell’ente consortile determinata dalla mancata erogazione di salari e stipendi delle mensilità arretrate. Specificamente, le maestranze addette ai servizi d’irrigazione ed impiegati, tecnici e amministrativi, non percepiscono salari e stipendi per un valore di 5 retribuzioni, con gravi e inaccettabili conseguenze sulle famiglie di operai ed impiegati».
«Si stigmatizza – si legge - il comportamento dell’amministrazione dell’ente consortile che non ha inteso mettere in campo idonee ed efficaci misure atte a fronteggiare l’attuale condizione delle difficoltà finanziarie dell’ente per la risoluzione delle problematiche in atti, si chiedono le dimissioni di tutta l’amministrazione e del presidente che la governa prof. Marsio Blaiotta visto che l’ente non riesce a garantire la dignità ai lavoratori che con spirito di servizio hanno prestato la loro opera garantendo servizi agli agricoltori, servizi che non saranno più garantiti qualora non verranno saldati gli arretrati alle maestranze».
«Se non ci sarà a breve il pagamento dei salari – concludono - ci vedremo costretti, nostro malgrado, a mettere in campo idonee azioni sindacali e manifestazioni pubbliche - anche di forte impatto simbolico appena inizierà la zona gialla prevista dal decreto legge per fronteggiare il covid-19 ed esattamente giorno 7 gennaio– per garantire ai lavoratori dipendenti reddito e continuità occupazionale».