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Tarsia, presentati i lavori dello Stage di Progetto 2020 dell’Università di Trento

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Focus sulla sostenibilità dell’ecosistema fluviale, mitigare e superare le tecniche di coltivazione che contribuisco all’erosione dei suoli     Sono stati presentati, con una conferenza on-line, i risultati dello Stage di Progetto 2020 Analisi delle dinamiche legate alla gestione dei sedimenti e della disponibilità della risorsa idrica all'interno del bacino di Tarsia. Caratterizzazione della qualità morfologica di un tratto del fiume Crati attraverso l’applicazione del metodo IQM, da parte degli studenti e dei docenti Guido Zolezzi, Massimo Zortea e Marco Bezzi del Corso di Laurea in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio dell’Università degli Studi di Trento. Il Corso, che rientra anche tra le attività della Cattedra UNESCO in Ingegneria per lo Sviluppo Umano e Sostenibile riconosciuta nel 2011 dall'UNESCO al DICAM di UniTrento si è svolto con attività in remoto, con l’Ente gestore delle Riserve-Amici della Terra, che ha fornito il supporto e la collaborazione necessaria per lo svolgimento. Lo Stage ha avuto come obiettivo quello di supportare programmi o progetti già avviati, integrandoli con proposte ambientali, che possano, auspicabilmente, migliorare gli effetti e i risultati di interventi in corso ovvero proporre proposte progettuali utili all'implementazione di nuovi programmi di sviluppo. «L’attività di Stage di Progetto», per come dichiarato dal Direttore delle Riserve, Agostino Brusco e dai docenti del Corso, Marco Bezzi, Guido Zolezzi e Massimo Zortea, «rappresenta un primo contributo dell’Università di Trento all’analisi della gestione sostenibile delle acque in agricoltura, a cui seguiranno altri contributi dell’Università con modalità di collaborazione avviata con l’Ente Riserve». I risultati dello stage sono stati presentati dagli studenti e dai docenti Marco Bezzi e Guido Zolezzi. I lavori sono stati aperti con gli interventi di presentazione del docente Marco Bezzi e di Agostino Brusco, Direttore delle Riserve. La presentazione ha offerto un dibattito, coordinato dal docente Guido Zolezzi, al quale sono intervenuti con propri contributi Benito Scazziota dell’ARSAC, Roberto Marchianò, del Servizio Conservazione dell’Ente Riserve e Giovanni Aramini, Dirigente del Settore Parchi e Aree Naturali Protette della Regione Calabria, il quale ha fornito il proprio contributo illustrando i programmi e la pianificazione della Regione Calabria affinché alcune specifiche criticità, legate alla sostenibilità dell’ecosistema fluviale e alle tecniche di coltivazione che contribuisco all’erosione dei suoli, possano essere mitigate e anche superate.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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