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Viaggio tra i Feudi della Sila Greca - Il Feudo di Cropalati: Dai d’Aragona ai Borghese

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Alla morte di Ferrante, avvenuta in Napoli nel 1542 gli succedette il figlio Antonio d’Aragona col titolo di 2° duca di Montalto nato nel 1506 e morto appena dopo il padre, il 6 ottobre 1543. Lasciò orfani i suoi due figli Pietro e Antonio, avuti con Giulia Antonia Cardona Gonzaga dei conti di Collesano, sotto sorveglianza poiché in tenera età. Gli estremi del passaggio di successione sono rintracciabili nella significatoria di rilevio del 17 settembre 1544.

Ad Antonio subentrò il figlio Pietro d’Aragona Cardona, col titolo di 3° duca di Montalto e feudatario delle terre di Cropalati, Pietrapaola, Crosia, Caloveto, Casabona e San Morello. Pietro morì celibe e senza figli il 19 aprile 1552, pertanto, a succedergli sui vari possedimenti e lo Stato di famiglia fu chiamato il fratello Antonio II d’Aragona Cardona col titolo di 4° duca di Montalto. Riscontro di tutto ciò si ricava dalla significatoria di rilevio, per il ducato di Montalto con tutte le sue terre, pertinenze e Casali annessi tra cui Cropalati, recante la data del 27 maggio 1553. Antonio d’Aragona Cardona, nel 1562, si congiunse in matrimonio con Maria de la Cerda y Manuel de Portugal, una gentildonna spagnola dalla quale ebbe i figli Maria e Ferdinando, quest'ultimo morto appena nato. 
Il 22 settembre del 1594, Maria d’Aragona La Cerda, come unica erede subentrò alla morte del padre Antonio avvenuta l’8 febbraio 1594 col titolo di duchessa di Montalto. 

Gli atti concernenti la successione sono riportati nel volume 382 dei Rilevi Originali, fasc. 8° e 14°. Si unì in matrimonio con il principe di Paternò in Sicilia, Francesco Moncada, al quale per eredità restarono tutti i possedimenti compresi nel ducato di Montalto, meno le terre già vendute riguardanti la baronia di Pietrapaola e quelle riguardanti Caloveto e Crosia vendute nel 1593 ai Mandatoriccio di Rossano, per la cifra di 20.650 ducati, i quali ne mantennero il possesso fino al 1696. 

Conclusosi il dominio dei d’Aragona con la maggior parte delle terre alienate, quella di Cropalati venne comperata da un certo Scipione Badolato da Cosenza, figlio di Giovan Filippo Badolato, 1° barone di Scarfizzi. Gli estremi della vendita, condotta direttamente dalla duchessa Maria d’Aragona, con la riserva dello jus redimendi ossia (diritto di riscatto), ebbero il Regio Assenso appuntato nel Quinternione 26, al f. 244. Scipione si unì in matrimonio con Claudia di Gaeta dalla quale ebbe il figlio Filippo Badolato. Lo stesso Scipione sposò in seconde nozze Felicia Jannocarro dalla cui unione nacquero altri figli. 

Morto Scipione, nel 1609, gli subentrò il figlio Filippo. La significatoria di rilevio pervenne il 27 maggio 1610. Precarie sono invece alcune informazioni relative ad un presunto titolo di marchese di Cropalati del quale non esistono tracce. La terra di Cropalati venne poi venduta da Filippo Badolato a Giovan Giorgio Aldobrandini, principe di Rossano e futuro padre della principessa di Rossano, Olimpia, pertanto, la terra di Cropalati rientrò nuovamente a far parte del principato di Rossano. Ma vediamo nel dettaglio gli estremi di tale passaggio e come proseguì la feudalità nel Borgo del rossanese.

Poiché Giovan Giorgio, figlio di Gianfrancesco principe di Sarsina e di Olimpia Aldobrandini figlia di Pietro e Flaminia Feracci, nato il 1° novembre 1591, era minore l’acquisto di Cropalati venne fatto direttamente da sua madre che era anche sua tutrice. Il prezzo di acquisto venne stabilito in 32.400 ducati e la vendita ottenne il Regio Assenso il 21 novembre 1617. Tutto venne poi protocollato nel Quinternione 60 al f. 78t. Giovan Giorgio era fratello dei cardinali Silvestro e Ippolito Aldobrandini, si unì in matrimonio con Ippolita Ludovisi, figlia di Orazio, 1° duca di Fano e Lavinia Albergati. Dalla loro unione nacque Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano.  

Alla scomparsa di Giovan Giorgio, 6 maggio 1637, in tutto il principato rossanese compresa la baronia di Cropalati che vi entrò a far parte rimanendovi sino agl’inizi del XIX secolo, gli succedette la figlia Olimpia Aldobrandini (20 aprile 1623), principessa di Rossano consorte di Paolo Borghese principe di Rossano. 

A subentrare alla principessa di Rossano, dopo la sua scomparsa avvenuta il (18 dicembre 1681), nello Stato di Rossano compresa la baronia di Cropalati fu il figlio Giovanbattista Borghese (14 ottobre 1639), col titolo di 3° principe di Rossano. La significatoria di rilevio è del 25 febbraio 1648 e l’intestazione per la terra di Cropalati avvenne il 27 settembre 1704. Sposò Eleonora Boncompagni dal cui matrimoni nacquero i figli Marcantonio III e Anna Camilla. Cessò di vivere l’8 maggio 1717.  

Marcantonio Borghese (20 maggio 1660), col titolo di 4° principe di Rossano successe de jure, ma senza intestazione, nella baronia di Cropalati e in tutti gli stati della famiglia, alla morte del proprio genitore Giovanbattista Borghese. Si unì in matrimonio con Donna Livia Spinola. Dalla loro unione nacquero: Flaminia, Camillo 4° principe di Sulmona, Eleonora Maddalena, Maria Vittoria Teresa e Francesco Borghese che divenne Cardinale. Morì il 22 maggio 1729.

Alla sua morte gli subentrò il figlio Camillo (17 aprile 1693) col titolo di 5° principe di Rossano. Questi si intestò la baronia di Cropalati e il principato di Rossano il 23 dicembre 1729. Quanto riportato risulta appuntato nel Cedolario 75 f. 425t. Sposò Agnese Colonna dal cui matrimonio ebbe i figli Eleonora, Maria Vittoria Marcantonio IV, Livia Maria, Paolo e altri ancora. Venne a mancare, all’età di settant’anni, il 12 settembre 1763. Gli subentrò il figlio Marcantonio (14 settembre 1730), con il titolo di 6° principe di Rossano. Con lui vi fu l’ultima intestazione della terra di Cropalati. Sposò Anna Maria Salviati dalla quale ebbe i figli: Cornelio, Camillo e Francesco. Morì il 18 marzo 1800 all’età di 69 anni. Alla sua scomparsa gli succedette il figlio Camillo Borghese (19 luglio 1775), col titolo di 7° principe di Rossano. Questi fu l’ultimo feudatario della baronia di Cropalati e degli stati di famiglia compreso il principato di Rossano, prima dell’entrata in vigore delle leggi eversive sulla feudalità. Fu marito della duchessa Paulina Bonaparte e morì all’età di 56 anni il 9 maggio 1832. 

Per leggere la prima parte, dal titolo "Viaggio tra i Feudi della Sila Greca - Il Feudo di Cropalati: dall’antica Signoria dei cosentini Britti ai Borghese principi di Rossano" clicca qui.
     
Bibliografia
Franco Emilio CARLINO, La Sila Greca. Tra Storia e Feudalità. I Feudi del suo territorio, conSenso Publishing, Rossano 2023. 
Franco Emilio CARLINO, Corigliano Rossano e il suo Hinterland. Viaggio tra Storia, Memoria e Mondo Arbëreshë, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2023. 
 

Franco Emilio Carlino
Autore: Franco Emilio Carlino

Nasce nel 1950 a Mandatoriccio. Storico e documentarista è componente dell’Università Popolare di Rossano, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e socio corrispondente Accademia Cosentina. Numerosi i saggi dedicati a Mandatoriccio e a Rossano. Docente di Ed. Tecnica nella Scuola Media si impegna negli OO. CC. della Scuola ricoprendo la carica di Presidente del Distretto Scolastico n° 26 di Rossano e di componente nella Giunta Esecutiva. del Cons. Scol. Provinciale di Cosenza. Iscritto all’UCIIM svolge la funzione di Presidente della Sez. di Mirto-Rossano e di Presidente Provinciale di Cosenza, fondando le Sezioni di: Cassano, S.Marco Argentano e Lungro. Collabora con numerose testate, locali e nazionali occupandosi di temi legati alla scuola. Oggi in quiescenza coltiva la passione della ricerca storica e genealogica e si dedica allo studio delle tradizioni facendo ricorso anche alla terminologia dialettale, ulteriore fonte per la ricerca demologica e linguistica