2 ore fa:Saracena impegnata contro la Violenza di Genere: la cultura del rispetto si coltiva tra i banchi
3 ore fa:Trebisacce, 100 grammi di cocaina in casa: arrestato un uomo. Operazione congiunta Polizia–Finanza
1 ora fa:Natale in Co.Ro 2025/2026: il Comune avvia la procedura per la ricerca sponsor
4 ore fa:Ecoross presenta i risultati del cantiere e rende omaggio a Tonino Zito
2 ore fa:L'Unical cresce nel Global Ranking di Shanghai e con Water Resources entra nella top 100 mondiale
4 ore fa:A Morano Calabro consegnati i lavori di riqualificazione urbana e culturale finanziati dai Cis
3 ore fa:Aumentano le poltrone in Consiglio regionale. L'ira di Scutellà che denuncia il «blitz della Maggioranza»
55 minuti fa:Calcio dilettantistico, il Premio StadioRadio approda nell’Alto Jonio
25 minuti fa:Casa Serena e il caso del concorso per il direttore amministrativo: «Serve trasparenza totale»
1 ora fa:Alta velocità, Stasi attacca: «Una tecnocrazia strapagata condanna la Calabria al Medioevo dei trasporti»

Dal virus con cui perse la vista, alle medaglie d'argento di Tokio e Abu Dhabi: la storia di Anna Barbaro

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Una autentica storia di resilienza quella che riguarda Anna Barbaro, donna calabrese doc, volitiva, con il sole nel cuore. Lo testimonia la sua vita negli ultimi dodici anni.

Trentasette anni, nata a Reggio Calabria, va alla ribalta delle cronache sportive per aver conquistato la medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Tokyo e ai Mondiali di Abu Dhabi, nella squadra delle Fiamme Azzurre.

Da una vita tranquilla fatta di studio, iscritta ad ingegneria e musica, contrae un virus, di cui ancora non si è capito il nome, che le danneggia a tal punto il nervo ottico, che le fa perdere la vista. Anna scende nel baratro: «All’inizio, mi sentivo uno spettatore di quello che succedeva intorno a me. Non riuscivo a realizzare che quello che mi stava succedendo. Ero molto silenziosa, cercavo di capire…c’è stato un momento nel quale mi sono chiusa in me stessa, mi sono lasciata andare su una poltrona, ed è stato lì che mio padre, dopo nemmeno tre giorni, mi ha detto: “Anna, vieni con me”. E mi ha portata in piscina. In quel momento, la mia storia è cambiata».

Da allora, Anna ha iniziato ad accettare la sua nuova realtà, dalle prime gare, alle prime traversate della Stretto e poi, il Triathlon, che diventerà la sua grande passione. Al punto che la porterà nei circuiti internazionali perché Anna inizia a conquistare i podi nelle varie gare sportive. Una famiglia e una squadra alle spalle che la sostengono, oltre al suo allenatore Giuseppe Laface.

Anna vuole diventare ancora più brava, il suo senso di resilienza si fa avanti e la porta lontano, l’aiuta anche la fede, come spesso lei ricorda nelle interviste, riportando una frase di San Francesco, fondamentale durante i primi momenti di buio causati dal virus: «Iniziamo col fare ciò che è possibile e poi ci ritroveremo a fare cose impossibili».

Le Fiamme Azzurre le affiancano una guida per le gare internazionali, Charlotte Bonin, la coppia fa sì che l’Italia sia protagonista ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 e ai Mondiali di Paratriathlon di Abu Dhabi nel 2021, vincendo in entrambe le competizioni, la medaglia d’argento.

Ora Anna è sposata con il suo storico fidanzato Salvo Lopreiato dello scorso dicembre e annuncia in questi giorni di aspettare un bambino. Ammiriamo il volto raggiante di gioia di una donna calabrese campionessa, non solo olimpica, ma soprattutto di resilienza, quella straordinaria capacità che trasforma, anche quelli che sono considerati disastri, in punti di magnifica forza interiore.

 

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive