3 ore fa:Identità arbëreshe e diplomazia culturale nella due giorni organizzata dall’Ambasciata Albanese a Roma
7 ore fa:Schiavonea, tra i campi e le baracche: vite invisibili tra sfruttamento e ingiustizie
8 ore fa:Nasce la Commissione Paritetica: nuovo passo verso l’Azienda Ospedaliera Universitaria
1 ora fa:Lavoratori TIS di Crosia, l'opposizione: «Negata la stabilizzazione nonostante i fondi regionali disponibili»
4 ore fa:Mormanno inaugura una straordinaria 21^ edizione di Perciavutti
2 ore fa:Aggressione in carcere a Castrovillari: due agenti feriti. Il Sappe lancia l’allarme sicurezza
6 ore fa:Al Vintage Café la memoria diventa denuncia con la mostra "Invisibili - Donne palestinesi raccontano"
9 ore fa:Operazione Fangorn, assoluzione per un 52enne rossanese
5 ore fa:La Diocesi di Rossano Cariati ha festeggiato i 30 anni del Progetto Policoro
11 minuti fa:Rossanese, notte sempre più fonda: sesta sconfitta consecutiva e crisi senza fine

Terminato il murale… compaiono i sei delfini: per ricordare chi non c’è più

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Avevamo già raccontato la parte iniziale dell’ultimo murale realizzato dall’artista Claudio Chiaravalloti su iniziativa dell’associazione “Schiavonea e Sant’Angelo puliti” nel borgo marinaro di Schiavonea (leggi QUI).

Oggi, a opera conclusa, scorgiamo un nuovo essenziale dettaglio carico di significato. In quel mare limpido e quieto si vede una barca e sei delfini che nuotano assieme verso l’alba di un nuovo giorno.

Nell'iconografia cristiana questo mammifero marino rappresenta l'anima che giunge nel porto della salvezza attraverso le acque dell'esistenza. In quest’opera ogni delfino è legato ad un’anima particolare. Uno per ogni membro della famiglia Curatolo che perse la vita nell’immane tragedia che colpì la comunità di Schiavonea il 31 dicembre del 1974.

In mare, in quella terribile notte, persero la vita dodici pescatori. Alcuni poco più che adolescenti. «Far dipingere sul nostro muro quei sei delfini è stato come riportarli a casa» spiega Bina Curatolo. «Vogliamo che quest’opera sia un omaggio a loro, al ricordo di chi non c’è più, ma vive comunque nei nostri cuori. Non qualcosa di triste, ma di solenne. Perché nessuno dimentichi la loro storia».

In quest’ottica il murale assume tutto un altro significato. Quel volto di pescatore potrebbe essere il viso invecchiato di chi non ha avuto la fortuna di diventare anziano accanto ai suoi cari, ma ha visto cancellare i suoi sogni quasi cinquant’anni fa mentre ancora era un ragazzo pieno di speranze e aspettative.

Giusi Grilletta
Autore: Giusi Grilletta

Da sempre impegnata in attività per il prossimo, è curiosa, gentile e sensibile. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, consegue la magistrale in Teoria e Metodi per la Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Consegue una seconda laurea magistrale in Pedagogia per ampliare le sue conoscenze. Ha lavorato presso agenzie di comunicazione (Lenin Montesanto Comunicazione e Lobbing) e editori calabresi (Falco Editore). Si è occupata di elaborare comunicati stampa, gestire pagine social, raccogliere e selezionare articoli per rassegne, correggere bozze e valutare testi inediti. Appassionata di scrittura, partecipa a corsi creativi presso il Giffoni Film Festival e coltiva la sua passione scrivendo ancora oggi racconti (editi Ilfilorosso) che trasforma in audio-racconti pubblicati sul suo canale YouTube. Ama la letteratura, l’arte, il teatro e la cucina.