L'8 marzo a Corigliano-Rossano nel segno di Maria Rosaria Sessa e delle donne vittime di violenza
Un gesto simbolico, ma carico di significato fatto proprio l’8 marzo, per sottolineare con maggior forza quanto sia necessario lottare affinché si arresti il fenomeno del femminicidio
CORIGLIANO-ROSSANO – Sono passati quasi 20 anni dalla sua morte, ma il suo ricordo è ancora vivo nei cuori di chi l’ha conosciuta. Stiamo parlando della giovane giornalista rossanese Maria Rosaria Sessa (nel riquadro) uccisa da un uomo che diceva di amarla.
A lei, alla sua storia e al suo coraggio è stata dedicata proprio oggi una delle “panchine rosse” installate dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano in ricordo delle donne vittime di violenza. Un gesto simbolico, ma carico di significato fatto proprio l’8 marzo, per sottolineare con maggior forza quanto sia necessario lottare affinché si arresti il fenomeno del femminicidio.
“A Maria Rosari Sessa, al suo sguardo luminoso, al suo sorriso avvolgente, al suo essere professionista libera”. Questo il messaggio che si legge sulla panchina a lei dedicata.
«La panchina rossa, colore del sangue, è il simbolo del posto occupato, un tempo, da una donna che ora non c’è più, portata via dalla violenza» si legge nel comunicato stampa del Comune che annuncia l’evento commemorativo.
Il posto di Maria Rosaria ormai è vuoto, anche se sembra ancora possibile vedere tra le strade di Rossano il suo splendido sorriso, o i suoi grandi occhi verdi.
Strappata alla vita a soli 27 anni, con un futuro carico di sogni e speranze. Voleva partire, andare in Canada per un progetto di lavoro. Ma sulla sua strada, purtroppo, ha incontrato un uomo violento e possessivo che non glielo ha permesso.
In quegli anni non si parlava ancora di femminicidio, ma questo crimine efferato esisteva, ed esiste ancora. In modo subdolo e ipocrita, spesso si è cercato di giustificare questi crimini con l’attenuante della gelosia. Ma non esiste giustificazione alcuna per un assassinio.
Ma se la giustificazione non è consentita, il ricordo è necessario. E da oggi, grazie alla “panchina rossa” di Maria Rosaria, quel ricordo è ancora più tangibile.
All’inaugurazione della panchina nella villa comunale “Alberto De Falco” dell’ex area urbana di Rossano erano presenti molti consiglieri e assessori dell’Amministrazione comunale tra i quali l’assessore alla cultura Donatella Novellis, i familiari di Maria Rosaria e alcuni esponenti della sezione rossanese della Fidapa (federazione italiana donne arti professioni affari).