L’arrivo di “
Caronte” pare debba segnare il vero arrivo dell’estate, alle nostre latitudini. Basta, però, un minimo incremento del traffico, per essere rituffati nell’incubo di sempre, di una
strada statale 106 che fa paura con i suoi ingorghi, soprattutto a livello di centri abitati. Qui a
Cariati, poi, come in non pochi altri comuni, la strada taglia in due il paese diventando una strada interna. Ad aggravare la situazione, e ad aumentarne la pericolosità, c’è la presenza di alcuni passaggi a livello delle
Ferrovie dello stato che, in alcuni momenti, paralizzano letteralmente il traffico creando disagi e caos generale. Ma la domanda è sempre la stessa: perché non viene costruita la nuova SS106 o, per usare il burocratese, non viene ammodernata? E perché la si continua a chiamare
E90, se la velocità consentita non supera i 60 chilometri l’ora? Nel compenso è punteggiata da numerosi e insensati autovelox o tutor di dubbia utilità, tranne che per fare cassa e rimpinguare le dissestate casse comunali; così al danno si aggiunge la beffa. Conosciuta come
strada della morte, per l’elevato numero di incidenti mortali, come dimostrano le tante croci e le edicole di cui l’intero percorso è punteggiato, bisognerebbe chiamarla strada della “vergogna” e per intere generazioni di politici, senza eccezione alcuna, che si sono alternati al governo della Repubblica, fin dal suo nascere, e che si sono distinti per incapacità e inerzia. Eppure la costruzione della statale 106, o il suo ammodernamento, è stata sempre al centro delle campagne elettorali, e non dubitiamo che così sarà anche per la prossima, sempre che i parlamentari calabresi, bontà loro, decidano che i cittadini debbano votare per il rinnovo di un consiglio regionale acefalo, per le dimissioni del suo governatore. Hanno sperperato inimmaginabili quantità di denaro pubblico, con cui avrebbero potuto costruire non una, ma dieci strade statali 106! Eppure oggi, siamo ancora costretti a parlare di questa statale 106: Vergogna.