Rossanese, serve una scossa. Sifonetti: «Delusi noi per primi. Ora testa bassa e lavoro»
Il direttore generale chiama a raccolta squadra e tifosi dopo il periodo difficile: «Non stiamo rispettando le aspettative, ma nulla è perduto»

CORIGLIANO-ROSSANO- Non è un momento semplice per la Rossanese. Contestata domenica al “Stefano Rizzo” dopo il pareggio interno con la Palmese, la formazione bizantina, partita con grandi ambizioni nel campionato di Eccellenza calabrese, si ritrova oggi a metà classifica e a sette lunghezze di distanza dalla capolista Praia Tortora. A metterci la faccia, nella puntata di ieri di Maracanà in diretta dagli studi dell’Eco dello Jonio, è stato il direttore generale Giuseppe Sifonetti: «In questo momento quelli più delusi siamo noi — dirigenti, staff e tifosi. La delusione è palpabile ed è giusta, perché le prerogative erano altre: volevamo fare un campionato di vertice e migliorarci rispetto alla scorsa stagione»
Per Sifonetti, la ricetta è chiara: rimboccarsi le maniche: «C’è poco da parlare e molto da lavorare. Bisogna ricompattarsi e raddoppiare le energie, soprattutto mentali, per riportare serenità nell’ambiente e tornare a vincere, a partire dalla gara di domenica contro la Gioiese. I tre punti mancano da troppo tempo».
Fondamentale sarà ritrovare lo spirito di gruppo: «Nel calcio, come nella vita, basta poco per cambiare le opinioni. Nulla è perduto: il lavoro alla lunga premia e il nostro equilibrio in passato è sempre stato premiato. Chiedo ai tifosi di starci vicini in questo periodo anomalo per noi».
Sifonetti non cerca alibi: «La squadra ha sempre cercato di giocare a calcio, ma appena manca concentrazione o cattiveria agonistica andiamo in difficoltà. Entriamo in situazioni di paura e ci mancano certezze. Capisco i tifosi: quando le aspettative cambiano, la delusione è inevitabile. Ma i primi delusi siamo noi, perché non stiamo dando quanto potremmo».
Il DG rossoblù ricostruisce anche il confronto avuto con i tifosi: «In settimana ci siamo visti allo stadio. Ci hanno chiesto di sudare la maglia, ed è giusto così. Io sono consapevole di aver scelto professionisti esemplari e rifarei le stesse scelte. Qualcuno ha capito in ritardo cosa significa indossare la maglia della Rossanese, ma ora bisogna allontanare le negatività. Silenzio, lavoro e rispetto: questa è la strada».
Infine, un messaggio chiaro alla piazza: «Chiediamo scusa alla società e al nostro pubblico per atteggiamenti che in alcune fasi possono essere sembrati rinunciatari. Ma siamo pronti a ripartire insieme».