Un amaro quarto posto per Jesse John ai Campionati Italiani
Il talento di Co-Ro è stato penalizzato dalla mancanza di infrastrutture. «Allenarsi in Calabria è come correre con il freno tirato. Ce la metto tutta ogni giorno, ma sogno il momento in cui potrò prepararmi davvero, con le stesse opportunità degli altri»

RIETI – C'era grande attesa per Jesse Nosakhare John ai Campionati Italiani Allievi di atletica, tenutisi nel weekend a Rieti. L'atleta, studente della scuola superiore a Corigliano-Rossano, era il favorito assoluto nella specialità del getto del peso, forte della miglior prestazione italiana del 2025, un eccellente 18,67 metri. Tuttavia, nella finale il suo miglior lancio si è fermato ben oltre un metro sotto le sue potenzialità, lasciandogli un amaro quarto posto.
La gara è stata vinta da Del Pioluogo con un lancio di 17,88 metri, misura che Jesse ha più volte superato durante la stagione. Un risultato che conferma il valore dell'atleta calabrese, ma che lascia anche spazio a un profondo rammarico: la mancata esplosione del "colpo giusto" in un giorno così importante.
Conosciuto e stimato nell'ambiente nazionale, Jesse è ormai considerato una promessa dell'atletica italiana e internazionale. La sua tecnica, la sua forza e il suo carattere lo rendono un punto fermo per il futuro del movimento, ma chi lo segue quotidianamente sa bene quanto siano dure le condizioni in cui è costretto ad allenarsi.
«Allenarsi in Calabria è come correre con il freno tirato. Ce la metto tutta ogni giorno, ma sogno il momento in cui potrò prepararmi davvero, con le stesse opportunità degli altri. Non voglio scuse, voglio solo le stesse armi».
La dura realtà dell'atletica calabrese: una scuola lanci senza pedane né gabbie
Dietro il talento di Jesse c'è il lavoro di una squadra appassionata, ma anche il peso di una realtà sportiva fatta di ostacoli. Nella zona del nord-est cosentino, e più in generale nella Sibaritide-Pollino, mancano infrastrutture adeguate per l'atletica leggera. Dove ci sono le piste, mancano le pedane per i lanci; dove ci sono i campi, non sono disponibili perché gestiti dal calcio. Una contraddizione tutta italiana: l'atletica comprende corse, salti e lanci, ma proprio questi ultimi non trovano spazio, né rispetto.
Da anni si parla di una "scuola lanci" nel territorio, ma i ragazzi non possono allenarsi né al martello né al disco per l'assenza delle gabbie regolamentari. Una situazione che penalizza chi, come Jesse, ha scelto di investire tutto in uno sport tecnico, faticoso e poco visibile, ma che è alla base di ogni disciplina olimpica.
In questo scenario difficile, l'unica luce in fondo al tunnel potrebbe arrivare da Corigliano-Rossano. La ristrutturazione in corso dell'impianto Brillia lascia sperare in una nuova stagione per l'atletica calabrese. Sarebbe un atto di giustizia, non solo sportiva ma anche sociale, riconoscere dignità a uno sport che ha dato tanto all'Italia e che oggi chiede solo di poter crescere, anche al Sud.
Jesse John, con la sua grinta e il suo talento, merita più di un applauso. Merita un campo dove allenarsi, una gabbia dove lanciare, una pedana dove sognare. E con lui, tutti i giovani calabresi che credono nell'atletica.