2 ore fa:Giunta elezioni Camera dei Deputati: accolto il ricorso di Andrea Gentile
15 ore fa:Unindustria Calabria ed i vertici regionali presentano il "bando regionale turismo"
15 ore fa:Straface a lavoro per i Centri Antiviolenza: «Privilegiamo ascolto e condivisione»
15 ore fa:La Calabria del nord-est si candidi a Capitale Europea della Cultura
13 minuti fa:A Vaccarizzo apre Xenia, una nuova Casa di Riposo per anziani
1 ora fa:Il Progetto Sibari esalta il Campidoglio, premiati Rossella Marino e Domenico Liguori
14 ore fa:Mandatoriccio in festa per i 100 anni di Cristofaro Sirianni
14 ore fa:Anas, personale e mezzi spazzaneve in supporto al comune di Longobucco
43 minuti fa:Longobucco, il bilancio di Pirillo su quanto fatto: investimenti, risultati e progetti del 2024
16 ore fa:Parte la rassegna "L'Altro Teatro on Stage Metropol" a Corigliano-Rossano

Nella Sila greca continua l'avanzata dei cinghiali: agricoltori disperati

1 minuti di lettura
Branchi nelle campagne di Calopezzati. I facoceri continuano a proliferare per Coldiretti in Calabria ce n'è uno ogni 6 abitanti Nella Sila greca, da Corigliano-Rossano a Cariati, passando per Paludi, Calopezzati, Longobucco e Scala Coeli, agricoltori e allevatori sono disperati: i cinghiali stanno distruggendo uliveti, seminativi e vigneti e stanno dimezzando (con la complicità delle volpi) anche gli allevamenti ovini e bovini. una situazione al limite che non si riesce a redimere perché una vera e propria campagna straordinaria di abbattimento dei capi non è mai stata autorizzata. L'ultimo, in ordine di tempo, a promettere interventi risolutivi contro l'invasione di cinghiali che da mesi sta imperversando in Calabria e, era stato l'allora consigliere regionale, delegato alle politiche agricole, Mauro D'Acri. Promesse di misure anti proliferazione ma anche - e soprattutto - di sostegno economico ai tanti agricoltori e produttori che hanno subito grandi perdite a causa della "discesa" dalle montagne dei famelici branchi di facoceri. Ovviamente promesse, mai mantenute. È così che la sus scrofa che fino a qualche tempo fa era in Calabria una specie quasi in via d'estinzione oggi prolifera a più non posso. L'ultimo censimento di Coldiretti, nell'estate 2019, parla di circa 330mila capi in tutta la regione: un cinghiale ogni sei calabresi! Insomma, pare che almeno per il momento dovremmo imparare e convivere con questa simpatica specie (non bastava il coronavirus!) almeno fino a quando non verranno presi seri provvedimenti. La foto in copertina, infatti, è stata scattata domenica mattina sulle alture di Calopezzati: una famigliola di cinghialotti guidati da una scrofa si aggirava liberamente tra le campagne e la loro direzione era la valle, dove sicuramente di li a poco avrebbero fatto razzia di qualche raccolto. Tutto questo mentre dalla Regione si attendono dei provvedimenti risolutivi per far fronte a quella che è una vera e propria piaga! mar.lef.    
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.