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Settimana Santa, in preparazione i riti a Corigliano

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Solo Cristo dà senso allo scandalo del dolore innocente. È la considerazione che sempre si ripropone nel momento in cui la Chiesa  celebra la settimana santa. Lo scandalo della croce e la gloria della risurrezione. L’esperienza del dolore e della sofferenza non riguardano solo la dimensione corporea. Ma l’uomo nella sua totalità. A Corigliano quando si parla di settimana santa con il pensiero si va subito alla Congrega Maria SS. Dei sette dolori. Questa confraternita, indicata dalla tradizione e dagli storici locali come la seconda di Corigliano, successiva solo a quella di S. Giacomo, ha molto probabilmente origini cinquecentesche. Considerando che di altre confraternite, nate successivamente a questa, sono già venuti alla luce documenti del cinquecento. “Tuttavia – ci dice la studiosa coriglianese Teresa Gravina Canadè – la più antica attestazione sinora rinvenuta è la relazione della “visita” di mons. Andrea Adeodato del 1698”.
SETTIMANA SANTA, I MOMENTI RELIGIOSI ORGANIZZATI DALLA CONGREGA MARIA SS. DEI SETTE DOLORI
La storicità di questa Confraternita ha fatto si che le manifestazioni organizzate in occasione della passione e morte di nostro Signore siano divenuti momenti ai quali tutti i coriglianesi sentono di dovere partecipare. Anche quest’anno, la Congrega che ha in Franco Cardamone il Priore, organizza tutta una serie di momenti religiosi. Come da tradizione. Anche perché sono momenti di fede intensa. Ai quali i fedeli non vogliono mancare. Come la pia pratica dei cinque venerdì iniziata lo scorso 3 marzo. Che si protrarrà fino al 31 marzo e prevede il santo rosario alle 16. E a seguire la santa messa. Poi il settenario in onore del cuore addolorato di Maria che va dal primo al 7 aprile prossimi. Nonché la vestizione dei nuovi confratelli e consorelle. Il 13 aprile la solenne veglia di preghiera per l’intera notte. Che inizierà alle ore 24. E infine venerdì 14 aprile a partire dalle 20.30 la solenne storica processione dei misteri per le vie del centro storico. “Questa processione – ci spiega la studiosa Teresa Gravina Canadè – non solo è caratteristica. E' soprattutto toccante. Durante la processione vengono portate per le vie del centro storico cittadino le statue dei misteri dolorosi del Rosario. E ancora la Bara del Cristo, il Crocifisso e l’Addolorata. Sfilano fino a tarda sera – afferma ancora la studiosa –. In mesto lunghissimo corteo, i confratelli, vestiti del candido saio coperto dalla mozzetta nera e dalla fascia blu, con la scritta ricamata in nero: “Servi di Maria”. E le consorelle con la stessa fascia sul soprabito nero. Tutti recano fra le mani una piccola torcia. La cui fiammella crea effetti suggestivi lungo le impervie stradine del centro storico. Rinnovando con commossa devozione un antico culto”. Nelle giornate del 13 e 14 aprile la chieda dell’Addolorata rimarrà, ininterrottamente, aperta. Fonte: La Provincia di Cosenza
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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