«Stasi non è il mio candidato ideale»: l'amico Tavernise frena sulla suggestione del sindaco candidato presidente | VIDEO
Le parole del capogruppo pentastellato in consiglio regionale chiudono possibili scenari per la presidenza della Regione Calabria. Sullo sfondo la Bandiera Blu che spacca l'opposizione, Lucisano: «Da Forza Italia parole vergognose»

CORIGLIANO-ROSSANO – C’è aria di burrasca nel golfo di Corigliano-Rossano, che rischia di influenzare anche la politica locale, sempre più proiettata su obiettivi che travalicano i confini comunali. Mentre crescono ogni giorno di più le quotazioni sulla suggestione che vede il sindaco Flavio Stasi come possibile outsider di Occhiuto (o del centro destra) alle prossime elezioni regionali del 2026, l'ottenimento della prima Bandiera Blu per la città fa emergere fratture profonde. Già, perché il riconoscimento della FEE, che ha spaccato l’opinione pubblica coriglianorossanese tra le solite (e inutili) polemiche, ora rischia addirittura di sfaldare l’Opposizione. Incredibile, ma vero! Ma andiamo per ordine.
Dicevamo di Flavio Stasi. Il primo cittadino sembra pronto a giocare un ruolo da protagonista nello scacchiere politico regionale. Dopo la sua ennesima, dura presa di posizione contro il governo regionale durante l'ultima manifestazione sulla sanità a Catanzaro, Stasi sarebbe diventato uno dei punti di riferimento per il centrosinistra, che potrebbe “spenderlo” in una campagna elettorale per le regionali, soprattutto nel caso in cui i primi e ormai prossimi sondaggi elettorali dovessero dare vincente il governatore Occhiuto.
Del resto, le statistiche e le previsioni hanno sempre suscitato un certo fascino nella politica, soprattutto di centro sinistra che, a quel punto, potrebbe preservare i suoi (pochi) cavalli vincenti e mettere in campo il “cavallo pazzo”, quello per cui il risultato finale non solo è incerto, quanto imprevedibile. Alla fine, nell’economia generale del campo largo, qualora uno Stasi candidato alla presidenza della regione dovesse perdere, non ci sarebbero grandi scossoni. Ma se dovesse centrare il colpaccio, ridisegnerebbe tutta la carta geografica politica della nostra regione.
Ma non è tutto così semplice e scontato. Perché se Verdi e Sinistra Italiana sponsorizzano ormai apertamente la suggestione Stasi, e anche una parte del Movimento 5 Stelle sembra poter guardare con interesse al sindaco di Corigliano-Rossano, non è tutto così semplice e scontato. Innanzitutto perché l’attuale numero uno di Palazzo Bianchi, nelle speranze dei più, prima di essere candidato dovrà farsi una tessera di partito (almeno questo è quello che auspicano tutti e ognuno dei partiti all’interno del campo largo: dai Verdi-Si al Partito Democratico, finendo appunto al Movimento 5 Stelle). Che ad oggi non ha, perché Stasi crede in Stasi. Punto.
Ed è proprio all'interno del Movimento 5 Stelle che emergono le prime resistenze alle sibilline aspirazioni stasiane verso la Cittadella. Il doroteo consigliere regionale Davide Tavernise, capogruppo dei pentastellati a palazzo Campanella, incalzato sull'argomento durante una recente puntata del talk L'Eco in Diretta (puoi rivedere qui la puntata integrale), ha chiarito in modo netto la sua posizione: «Per quanto riguarda il candidato presidente del centrosinistra … credo dovrà venire fuori da un accordo che è anche nazionale, tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico». «Ho una mia idea su un identikit dell'ipotetico leader del centrosinistra … Stasi al momento non fa parte del Movimento 5 Stelle … e comunque Flavio Stasi non è il mio candidato ideale, per quanto io lo stimi e il M5S faccia parte proprio dell’Amministrazione Stasi». Insomma, il sindaco aspirante governatore uno degli ostacoli lo avrebbe in casa. Almeno così sembra.
Parole che aprono scenari interessanti e che potrebbero creare frizioni all'interno del Movimento, già alle prese con una forte frammentazione interna e diverse candidature "in pectore" per la presidenza della Regione (Pasquale Tridico, su tutti).
Bandiera Blu, gioia e veleni: l'opposizione si spacca
Ma mentre Stasi guarda alle Regionali, a Corigliano-Rossano l’humus politico è un continuo e persistente fermento. L’ottenimento della Bandiera Blu per un tratto di costa, infatti, ha fatto deflagrare le tensioni nell'opposizione.
A far esplodere il caso, un post duro, al vetriolo, tranciante del consigliere Piero Lucisano, destinato a colpire il gruppo consiliare “amico” di Forza Italia, reo di aver adottato un tono troppo soft e responsabile nel commentare la Bandiera Blu. «Leggo con sgomento ed incredulità un vergognoso articolo del gruppo consiliare di Forza Italia, che denota un completo scollamento tra il ruolo di partito di opposizione in consiglio comunale e le gravi problematiche della città, che meriterebbero una opposizione puntuale e critica rispetto all'incapacità amministrativa e politica della giunta Stasi. La politica è cosa seria e nobile», ha scritto Lucisano, in aperta polemica con l'invito di Forza Italia a limitare gli "isterismi" e a concentrarsi sulle opportunità offerte dalla Bandiera Blu.
Un'opposizione divisa, dunque, tra chi punta il dito contro l'amministrazione Stasi e chi, pur non mancando di evidenziare le criticità, cerca un approccio più costruttivo. Uno scenario che rischia di indebolire ulteriormente la capacità di fare opposizione e che potrebbe avere ripercussioni anche sugli equilibri politici regionali.
Corigliano-Rossano, insomma, è un laboratorio politico in fermento, dove le dinamiche locali si intrecciano con le strategie regionali e dove il futuro è tutto da scrivere.