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Ecco a chi finiscono i soldi del 5x1000, tutti i numeri della Calabria del nord-est

4 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - La generosità dei cittadini si fa sentire ancora una volta anche nella Calabria del nord-est. Lo dimostrano i dati sulla distribuzione del 5x1000 relativi all'anno d'imposta 2022. Nel glocal dei 58 comuni della Sibaritide-Pollino sono 231 i soggetti, tra enti pubblici, organizzazioni e associazioni private, destinatarie del contributo derivante dalle quote di ripartizione sul reddito delle persone fisiche e di queste solo 182 beneficiarie effettive di risorse. Tra queste risultano anche entità con importanti remunerazioni che sfiorano i 100mila euro e altre che hanno raggiunto appena qualche dozzina di euro. Nell’elenco completo (consultabile in fondo all’articolo) ci sono tutte.

Ma cosa è il 5x1000? Questa misura, ormai consolidata nel panorama fiscale italiano, si conferma un importante strumento di sostegno per il terzo settore. In parole semplici, si tratta di una quota dell'imposta sul reddito delle persone fisiche che i contribuenti – come dicevamo - possono destinare a enti no profit, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e altri soggetti che operano in ambiti di rilevanza sociale sottoscrivendo l’apposito quadro al momento della presentazione della Denuncia dei Redditi. È come se i cittadini avessero la possibilità di indirizzare una piccola parte delle proprie tasse verso cause in cui credono, senza costi aggiuntivi.

Nel territorio calabrese, ci sono numerose realtà che hanno beneficiato di questi fondi, che rappresentano una boccata d'ossigeno per molte organizzazioni impegnate nel sociale. Tra le più remunerate su scala regionale (è la seconda per assegnazione di risorse in Calabria e la 348esima su scala nazionale) c’è l’associazione Gocce nel Deserto Onlus che gestisce un centro diurno di Corigliano-Rossano e che con 6.954 sottoscrizioni ha incassato una quota contributiva di 99.655,78 Euro.

La Legge impone che le risorse ottenute non finiscano in un calderone generico, ma devono essere utilizzate in modo mirato per sostenere progetti e attività specifiche. Gli enti beneficiari, infatti, sono chiamati a impiegare questi fondi per perseguire i propri scopi statutari, che possono spaziare dall'assistenza sociale alla tutela dell'ambiente, dalla promozione della cultura alla ricerca scientifica. Insomma, si tratta di un'opportunità preziosa per realizzare iniziative concrete a favore della comunità locale.

Ad esempio, alcune associazioni potrebbero utilizzare i fondi del 5x1000 per potenziare i servizi di assistenza domiciliare agli anziani, mentre altre potrebbero investire in programmi di formazione per giovani disoccupati. Non mancano poi realtà che si dedicano alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio, trovando nel 5x1000 un alleato prezioso per i loro progetti di conservazione e promozione.

La trasparenza nell'utilizzo di questi fondi, quindi, è un aspetto fondamentale: gli enti beneficiari sono tenuti a rendicontare in modo dettagliato come vengono impiegate le risorse ricevute, garantendo così ai cittadini la possibilità di verificare l'effettivo impatto delle loro scelte.

Cosa dicono i dati, estratti dal portale dell’Agenzia delle Entrate e relativi all’Imposta Irpef 2022. Andando a scorrere questa particolare classifica, tra i primi dieci soggetti beneficiari della Calabria del nord-est troviamo, oltre all’Associazione Gocce nel Deserto Onlus che qui è ovviamente prima, anche Anteas Rossano, l’associazione di terzo settore affiliata alla Cisl, con 2.129 sottoscrizioni ed un contributo di 32.727,23 Euro. Subito a seguire c’è l’associazione Vincenzino Filippelli di Corigliano-Rossano, impegnata da sempre nel sostenere – tra le altre cose – i “viaggi sanitari” della speranza di tanti cittadini indigenti, che con 578 sottoscrizioni ha ricevuto 18.586,57 Euro di contributo. Poi, ancora, Calabria Soccorso Odv di Crosia che ha ricevuto 16.724,86 Euro a fronte di 1.264 sottoscrizioni; la Pro Loco “Rossano La Bizantina” Aps destinataria di 14.750, 78 Euro con 930 sottoscrizioni; e scorrendo la graduatoria ci sono Anffas Corigliano Onlus (12.838,52 Euro per 520 sottoscrizioni), Fraternità Misericordia Odv di Oriolo (9.228,88 Euro per 442 sottoscrizioni), la Parrocchia Beato Giovanni XXXIII di Corigliano (8.224,65 Euro e 202 sottoscrizioni), l’Associazione Ricchizza di Pietrapaola (8.171,37 Euro per 376 sottoscrizioni), l’associazione Tenda di Corigliano-Rossano (6.223,32 Euro per 197 sottoscrizioni).

C’è, poi, chi nella ripartizione – che, ricordiamo, avviene per numero di sottoscrizioni ma anche per la consistenza della Denuncia dei Redditi che il contribuente benefattore presenta (più è alta più il contributo è maggiore) – racimola poco più di qualche decina di euro. E in questa parca classifica ci sono perlopiù piccoli Comuni. All’ultimo posto, ad esempio, c’è il Comune di Campana (12,34 Euro e 1 sottoscrizione), a seguire Firmo (12,83 Euro e 2 sottoscrizioni), San Lorenzo del Vallo (18,94 Euro e 1 sottoscrizione), Longobucco (21,17 Euro e 4 sottoscrizioni), San Donato di Ninea (21,37 Euro e 1 sottoscrizione), San Cosmo Albanese (23,57 Euro e 1 sottoscrizione), Laino Castello (25,20 Euro e 2 sottoscrizioni), Vaccarizzo Albanese (26,48 Euro e 1 sottoscrizione), Cropalati (33,99 Euro e 2 sottoscrizioni), Francavilla Marittima (36,50 Euro e 3 sottoscrizioni) e Terranova da Sibari (37,47 Euro e 2 sottoscrizioni).

Ci sono poi tutti gli altri comuni del territorio con quote che non superano le poche centinaia di Euro così come il Parco Archeologico di Sibari che dal 5x1000 incassa appena 98,09 Euro con una sola sottoscrizione. E i comuni più grandi del territorio? Corigliano-Rossano, dall’alto dei suoi 48.555 contribuenti (fonte Mef 2023) incassa appena 5.592,71 Euro di 5x1000 “godendo” di 278 benefattori. Castrovillari, invece, che di contribuenti ne ha quattro volte meno (12.856 – fonte Mef), riceve in dote 1.569,19 Euro (58 sottoscrizioni) mentre Cassano Jonio riceve solo 465,72 Euro con 23 sottoscrizioni con 10.273 contribuenti residenti (Mef23).

In un periodo in cui le sfide economiche e sociali rappresentano la trincea nella quale confrontarsi quotidianamente, il 5x1000 (ma anche altre misure come il 2x1000 e l’8x1000) è sicuramente una boccata d’ossigeno e si rivela dunque uno strumento prezioso per sostenere il tessuto associativo e solidale del Paese ed evidentemente anche della Calabria del nord-est. Non sono molti soldi, in tutto stiamo parlando per il nostro glocal di 500mila euro distribuito capillarmente, ma proprio perché la contingenza dei tempi è quella che è, dettata da povertà e difficoltà, vorremmo – tutti – che di questi soldi avessimo tutti una percezione maggiore e soprattutto una maggiore consapevolezza. Ma anche maggiori controlli.

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Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.