Lo chef Cannavacciuolo fa lezione agli aspiranti cuochi del Majorana
Lo chef stellato: «Se non c'è la passione, la cucina è amara». Madera: «Privilegiare la filiera e la qualità di produzioni, trasformazioni ed interpretazioni, la stagionalità, l’autenticità, l’identità, quello del merito e non soltanto quello della fama»

CORIGLIANO-ROSSANO - Gli studenti del quinto anno dell'Istituto di Istruzione Superiore (IIS) "Ettore Majorana", insieme ai colleghi degli istituti dell’enogastronomica e dell’ospitalità alberghiera di tutta Italia, hanno avuto l'opportunità di assistere a una speciale intervista allo chef Antonino Cannavacciuolo, giudice di Master Chef e temutissimo conduttore di Cucine da incubo.
Promosso da InCibum, la Suola di Alta Formazione Gastronomica, l’evento ha visto protagonista lo chef tre stelle Michelin e volto noto di numerosi food show televisivi. Si è trattato di un dialogo condotto da Paolo Vizzari finalizzato ad arricchire e ampliare le prospettive future dei giovani aspiranti chef e pasticcieri.
«Dare la possibilità - dichiara il dirigente scolastico Saverio Madera esprimendo soddisfazione - agli studenti e alle studentesse di avvicinarsi tanto alle storie mediatiche dei grandi chef stellati, quanto a quelle più piccole degli artigiani della terra come facciamo ogni giorno nella nostra Scuola, può e deve aiutare ad alimentare nei futuri professionisti della ristorazione e dell’accoglienza, maggiore consapevolezza e orgoglio rispetto al patrimonio identitario e di biodiversità ereditato. Può aiutare a stimolare un maggiore spirito critico rispetto allo stesso fenomeno globale dei programmi e show televisivi dedicati al cibo. Perché il percorso da privilegiare deve restare quello della filiera e della qualità di produzioni, trasformazioni e interpretazioni, quello della stagionalità, dell’autenticità, dell’identità, quello del merito e non soltanto quello soltanto della fama».
«Noi – aggiunge Cannavacciuolo durante il faccia a faccia – siamo la fine della filiera; dietro c'è tutta una storia di persone e di cose. Se non c'è la passione, la cucina è amara».
Dall’importanza del viaggio e della scoperta al ruolo importantissimo di chi lavora nel settore, l’unico che può garantire continuità in un modo sempre più digitale. Dalla sostenibilità alla lotta agli sprechi e alla battaglia per la riduzione della plastica, passando dalla manualità del cibo che dà energia e che esprimono tempo e stagionalità. Sono, questi, alcuni dei messaggi emersi dal confronto dello Chef.