La società di oggi è invasa dall'Oicofobia
Il politologo Pupo: «La politica non può essere solo agire, deve ritornare a fare cultura, solo così si può dare fondamento all’identità. Abbiamo smarrito la nostra identità nazionale per assecondare queste malefiche dottrine antinazionaliste»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Tra il Borgo e l’Europa c’è la Nazione. Abbiamo smarrito la nostra identità nazionale, il nostro essere, per assecondare queste malefiche dottrine antinazionaliste. Se dimentichiamo di essere italiani non arriviamo da nessuna parte. Dobbiamo far ritornare il termine Nazione».
È quanto ha dichiarato il professore Spartaco Pupo, politologo e docente dell’Unical, durante il convegno dal titolo “L’identità territoriale dal borgo all’Europa”, promosso dal Dipartimento Cultura – Istruzione del Circolo “Gianfrancesco Turano” di Fratelli d’Italia della città di Corigliano-Rossano, e tenutosi sabato 27 gennaio presso la suggestiva cornice della Tenuta Ciminata Greco.
A coordinare il convegno è stata la professoressa Ida Parise, esperta linguista. Dopo i saluti istituzionali del portavoce cittadino Giuseppe Villella e del coordinatore cittadino Gioacchino Campolo, sono intervenuti lo scrittore Francesco Russo, responsabile del Dipartimento Cultura del Partito, e il professore Spartaco Pupo, docente presso l’Università della Calabria di Storia delle dottrine politiche. A concludere i lavori il senatore Ernesto Rapani.
Tema centrale del convegno l’identità territoriale, intesa come valore personale e comunitario d’appartenenza ad un territorio, «è la dimensione collettiva dell’essere che resiste al divenire, alla storia, ai cambiamenti».
«L’identità – spiega il professore Spartaco Pupo – è fatta di territori, lingue, religioni, sistemi di diritti, si fonda su sentimenti, memorie, sul sentirsi coabitanti di uno stesso territorio». Ma questo sentimento di radicamento al Borgo natio deve allargarsi all’ambito nazionale, l’Italia, e poi all’Europa, senza farsi schiacciare dai suoi nemici: la globalizzazione e l’universalismo».
«Non possiamo rinunciare all’identità – continua il professore Spartaco Pupo – nemmeno in nome dell’Europa. Non è rinunciando a noi stessi, alla nostra identità, che accogliamo gli altri. Io non basto a me stesso, ho bisogno dell’altro ma non ci può essere una sottomissione. Ci si integra, io posso conoscere l’altro solo se conosco me stesso».
Inoltre, il politologo ha esortato con coraggio la rivendicazione dei temi più cari alla Destra: la difesa della Patria, la tutela della famiglia, e la riscoperta del sentimento della Fede che ispirino politiche sociali a sostegno delle categorie più deboli della società ed inclusive. «La politica non può essere solo agire, deve ritornare a fare cultura, perché solo così si può dare fondamento all’identità».