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Tragedia di Thurio, le vittime: la capotreno di Catanzaro, il camionista un giovane straniero

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CORIGLIANO-ROSSANO - Sono Maria Pansini, 61enne di Catanzaro Lido, capotreno prossimo alla pensione, e Hannaqui Said, 24 anni, operaio agricolo che in quel momento era alla guida del camion, le due vittime del terribile incidente ferroviario che è avvenuto ieri sera, alle 19, lungo i binari della linea ferroviaria jonica a Thurio, nella periferia ovest Corigliano-Rossano (ne abbiamo palrato qui).

Lo scontro violento tra la Littorina 5677, che viaggiava sulla tratta Sibari-Catanzaro, ed il camion è avvenuto quando il treno ed era da poco partito dalla stazione della Piana, direzione Corigliano. Il treno si è scontrato con il mezzo pesante che in quel momento si trovava inspiegabilmente sui binari. Dalle prime ricostruzioni pare che il passaggio a livello di attraversamento dello scalo di Thurio, teatro dell'impatto, in quel momento fosse chiuso.

Sarà compito della Procura di Castrovillari, guidata dal magistrato Alessandro D'Alessio, a fare luce sull'accaduto grazie anche alle indagini che sono già state avviate dalla Polizia Ferroviaria e dai Carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, guidato dal Maggiore Gianmarco Filippi, che già nei minuti successivi all'evento hanno raccolto le prime testimonianze dei presenti.

Sul posto, ieri sera, oltre agli inquirenti, hanno operato (e lo stanno facendo anche in queste ore) i Vigili del Fuoco del distaccamento di Corigliano-Rossano, tra i primi ad arrivare sul posto, coadiuvati dalle altre squadre di soccorso di Castrovillari e Trebisacce, e ai quali è toccato anche il triste compito di estrarre i corpi delle due vittime dalle lamiere. 

Nessuna conseguenza, invece, per tutti gli altri occupanti il convoglio, dieci persone in tutto tra cui anche il macchinista che è rimasto miracolosamente illeso. 

Tra i primi ad arrivare sul posto anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, attonito per l'accaduto ma vicino alla comunità di Thurio che è rimasta scossa per il violento impatto. Alle 19, infatti, molti residenti della popolosa contrada ausonica erano appena rientrati a casa dopo la lunga giornata di lavoro nei campi. La tranquillità di un ventoso martedì pomeriggio d'autunno è stata interrotta dal frastuono della ferraglia che si accartocciava su quei binari provocando - da quanto raccontato da qualcuno - anche una forte esplosione. 

Tra le prime reazioni alla tragedia quello dell'assessore regionale ai trasporti Emma Staine e dell'associazione Ferrovie in Calabria.

«In questa sera di grande dolore nel cuore di tutti noi amanti delle ferrovie calabresi, il solo nostro pensiero va ai familiari delle vittime, ed alla grande famiglia dei ferrovieri: non ci sono davvero altre parole». Questo il messaggio giunto dall’Associazione Ferrovie in Calabria.
«Esprimo profondo cordoglio per le famiglie della capotreno e del conducente del camion morti nel tragico incidente a Thurio di Corigliano Rossano», scrive invece in una nota l’assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine. «Sono certa che la magistratura accerterà l’esatta dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità. Per ora prevale il dolore per il tragico evento e la volontà di astenersi da sterili polemiche».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.