La pediatra Sapia difende la Didattica in presenza per i bambini: «Le scuole chiuse creano traumi che restano a vita»
La dottoressa Maria Grazia Sapia, una delle pediatre più apprezzate della Sibaritide, getta acqua sul fuoco sulle preoccupazioni dei genitori
CORIGLIANO-ROSSANO - È stato un momento di positività e di divulgazione l’appuntamento di questa mattina con Il Caffè dell’Eco. Ospite in puntata la pediatra rossanese Maria Grazia Sapia, la quale ha ricordato dell’importante ruolo della scuola e della didattica in presenza in questa quotidianità fatta di contagi, bollettini e Covid-19.
«Ad inizio pandemia ci hanno raccomandato delle regole da seguire: lavaggio mani, mascherina e distanziamento. Purtroppo – chiarisce – stiamo pagando quello che è stato disatteso».
Scuola come luogo sicuro in cui i genitori accompagnano i loro figli e dove i docenti restano vigili: «Rispettando queste indicazioni – ricordando i numeri che non evidenziano la responsabilità della scuola nei contagi – non si può fare aumentare in maniera esponenziale i positivi».
Seconda la pediatra, parlando dei ragazzi delle superiori: «C’è bisogno di controllo da parte della famiglia evitando che il pomeriggio escano e creino assembramenti».
Maria Grazia Sapia, però, si dimostra sensibile al lato psicologico dei più piccoli: «Il bambino solo una volta ha sei anni nella sua vita e non recupererà più questo tempo perduto. Il bambino nella scuola non ha semplicemente un rapporto di educazione, ha un rapporto di crescita e di evoluzione. In questo luogo impara ad essere uomo, scopre la competizione, comprende di non essere “unico” e di non avere sempre ragione. Non possiamo vivere di paure, perché qui ci giochiamo il loro futuro. Ci possono essere delle conseguenze gravissime. Anche se i genitori si dedicano ai figli al 100%, dopo un po’ c’è bisogno del coetaneo, perché ci vuole il confronto, c’è bisogno di chi parla di cose amene».
Da medico sa benissimo che quella contro il Covid è una guerra: «Però – chiarisce - non devono essere i più piccoli a pagarne le conseguenze. È bene ricordare che sono i bambini e gli adolescenti a seguire l’epidemia degli adulti e non gli adulti che seguono l’epidemia dei bambini».
Da qui la raccomandazione: «È vero, il bambino asintomatico può essere portatore dell’infezione, ma bisogna iniziare a usare la mascherina anche a casa in presenza di soggetti fragili».
La pediatra Sapia, infine, per sensibilizzare le famiglie, ha creato una chat whatsapp per i genitori: «con la quale espongo tutte le situazioni possibili e cerco infondere tranquillità tramite dei consigli pratici». In un momento come quello attuale, fatto di paure e di instabilità, è bene affidarci agli esperti della materia. Tornare come prima è possibile, ma c'è bisogno di coraggio e di razionalità.