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Venti di crisi, la fronda coriglianese butta acqua sul fuoco. Ma intanto si riaccendono virili campanilismi post fusione

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il leggendario asino nel forno è ritornato a ragliare così come il fatidico lenzuolo ha iniziato ad oscurare nuovamente il sole al Patire. Insomma, quello che era il lungimirante progetto della fusione, ancora ttutto da costruire, oggi inizia a vacillare. E ad assumersi la responsabilità di tale situazione - ancora più critica dei venti di crisi che spirerebbero sulla maggioranza ma che in realtà non ci sono (in pochi in questo momento saprebbero rinunciare al loro ruolo istituzionale) - è la classe politica locale. Tutta. La stessa che doveva mettere insieme idee, programmi e ambizioni del territorio per costruire un progetto istituzionale forte che riempisse di contenuti la neonata Corigliano-Rossano, verso un futuro autorevole. Ci stanno provando ma si arranca. Ed è la stessa politica ad ammetterlo.

Succede, infatti, che invece di cercare in tutti i modi una discussione a voce sola, si distoglie tempo prezioso al governo della terza città della Calabria per riaffermare virili campanilismi tra normanni e bizantini. Sembra essere ritornati in piena epoca feudale.

Ed il dibattito che si è innescato negli ultimi giorni tra gli scranni del Consiglio comunale sembrerebbe avere proprio questo rigurgito. Una discussione che si sta consumando tra indiscrezioni e spifferi di palazzo, e che oggi viene confermata da cinque consiglieri, tutti di Maggioranza (il numero esatto per far entrare in crisi l'esecutivo civico, anche se questo dato al momento sembrerebbe solo un dettaglio): Antonio Cassano, Piersalvino De Gaetano, Biagio Frasca, Rocco Leonardo Gammetta e Mattia Salimbeni. Che in un comunicato dal titolo "Nessun campanile, solo responsabilità", probabilmente fatto apposta per celare l'ariete, provano a fare i pompieri, a buttare acqua sul fuoco.

Andando a leggere tra le righe di quella nota stampa si fa chiaro riferimento ai mal di pancia politici sorti per l'idea del sindaco Stasi di voler designare il settimo assessore e di averlo individuato nell'area rossanese. Ovviamente, un profilo di sua personalissima fiducia, se è vero - come confermano fonti interne alla maggioranza - che la persona individuata dal primo cittadino dovrebbe essere l'avvocato Mauro Mitidieri, compagno di tante battaglie politiche dello stesso Stasi.

«Un normale confronto richiesto dal Sindaco a tutti i gruppi consiliari, che ha riguardato, tra le altre cose, anche la proposta di un settimo assessore» scrivono Cassano, De Gaetano, Frasca, Gammetta e Salimbeni che poi, però, aggiungono: «In occasione di tali incontri, tenuti in diverse giornate, abbiamo espresso delle perplessità circa l'indirizzo proposto dal Sindaco, in funzione di un ragionamento più articolato che vede in questo momento prioritario, a nostro avviso, un intervento di efficientamento amministrativo che abbia delle ricadute in alcuni settori assai deficitari, in primis ambiente/manutenzione, in particolare sull'area Corigliano».

Insomma, non interesserebbe la provenienza geografica dell'assessore ma una maggiore attenzione a due specifici ambiti: l'ambiente e la manutenzione. Due settori delicati, questi, la cui delega amministrativa, caso strano, è in capo allo stesso sindaco

«È riconosciuto, infatti, nella stessa maggioranza consiliare - prosegue la nota - il consistente gap organizzativo e le profonde differenze che insistono in questi settori, e non solo, tra le due aree della Città, facendo apparire una Corigliano-Rossano a "due velocità". All'interno di tali confronti, inoltre, non sono mancati da parte nostra rilievi su altre criticità che richiedono interventi urgenti e sicuramente una maggiore incisività. Dispiace molto - sottolineano i cinque consiglieri di maggioranza - che si siano potuti costruire giudizi affrettati sulle reale natura di questi incontri e sulle reali motivazioni che ci hanno portato ad esprimere le nostre opinioni».

«Si è trattato, dunque, di normale dialettica politica, consumata con modi civili e rispettosi. Avvertiamo forte - concludono Cassano, De Gaetano, Frasca, Gammetta e Salimbeni - la responsabilità di governo della città e per questo siamo sempre accorti nell'affrontare le questioni in modo trasparente e nell'interesse dell'intera collettività. Come in questa occasione, animati esclusivamente da spirito costruttivo, senza mai intaccare la correttezza delle informazioni che i cittadini meritano sempre».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.