Sanità, un altro diritto scippato a questo territorio. Da anni la Piana di Sibari vive in forte sofferenza nell’erogazione del servizio sanitario al cittadino. Livelli essenziali di assistenza ai minimi storici ed illegali – per come prevede la legge – ospedali di frontiera chiusi come nulla fosse, come se Alto e Basso Jonio non esistessero, e quelli di Rossano e Corigliano ridotti all’osso. Il che è un eufemismo. Nei mesi scorsi abbiamo protestato, alzato la voce, denunciato. Ora è giunto il momento di passare ai fatti: qualora dovessi essere eletto sindaco di Rossano mi impegno sin da subito a dire che una delle primissime attività che intraprenderò sarà la convocazione del Consiglio comunale, in modo permanente fino a quando la città non avrà risposte, in uno dei corridoi dell’ospedale di Rossano o, se ce lo dovessero impedire, negli spazi antistanti. Attueremo questa imponente forma di protesta fin quando non riceveremo responsi certi alle nostre interpellanze da Mario Oliverio, governatore della Calabria ed in quanto tale, responsabile in materia di realizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide previsto in contrada Insiti. Il sit-in non si muoverà da lì sin quando anche il commissario ad acta, Massimo Scura, non ci spiegherà cosa intende fare con quella discutibile riorganizzazione delle strutture esistenti. Ci spiace dover constatare che non resta altro da fare che alzare la voce, in modo istituzionale perché chi c’è stato fino ad oggi, non è stato capace di rappresentare le istanze del territorio e di difenderne le sorti. Non resta altro, insomma, che manifestare tutto il nostro dissenso nei confronti di politiche scellerate e dietro le quali, probabilmente, si celano ben altri disegni, quali quello di penalizzare la Piana di Sibari. I romani utilizzavano una locuzione per spiegare bene come dominare: “Divide et impera”. Così seminavano zizzania fra i popoli locali per impedire che si coalizzassero contro di loro. Politiche oggi vergognose ma attuate nei nostri confronti. E’ giunto il tempo di dire basta. E di dissentire. Nei mesi scorsi, grazie ad una nostra protesta con tanto di denuncia presentata alla Polizia di Stato, sono stati avviati i lavori di ristrutturazione del laboratorio analisi, colpito l’estate scorsa da un incendio ed a tutt’oggi non operante. Sempre nelle scorse settimane abbiamo spinto affinchè si istallasse l’ormai famigerata nuova risonanza magnetica che qualcuno aveva annunciato operativa, in modo roboante, dallo scorso 18 aprile. Ci auguriamo che sia messa in funzione, se va bene, fra settembre ed ottobre prossimi. Tutti esempi di una sanità ridotta a brandelli, colpita in modo esponenziale ogni giorno. Pochi giorni fa ho pubblicato sul mio profilo Facebook l’impegnativa di visita specialistica (oculistica) prenotata per marzo 2017. Inconcepibile! Così come non è pensabile che l’ospedale di Rossano, ma anche quello di Corigliano, versino in condizioni indecenti, a volte anche senza il minimo indispensabile per erogare un servizio degno di tal nome. Non possiamo continuare a dipendere da Cosenza e per questo pretenderemo un minimo di autonomia, ad esempio, nella fornitura di farmaci salvavita, nella dotazione di attrezzature necessarie agli operatori nel loro lavoro quotidiano, dai farmaci ai guanti, alle lenzuola, per finire alla pulizia indecorosa degli ambienti ospedalieri. Mi piace ricordare spesso, in questa campagna elettorale, che alle parole devono seguire i fatti, come alla protesta una proposta libera, onesta e senza paura.