di ROSSELLA MOLINARI Il reparto di Ostetricia e Ginecologia resterà all’interno del
presidio ospedaliero “Guido Compagna” di Corigliano. Lo afferma il
Commissario straordinario alla sanità Massimo Scura che, raggiunto telefonicamente, anticipa alcuni dei punti contenuti nel decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera. Confermata la concentrazione del polo chirurgico nel
presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” di Rossano e del polo medico al “Guido Compagna” di Corigliano. Smentite, invece, le ipotesi del trasferimento di Ostetricia e Ginecologia (attualmente allocati nella città ausonica, unico punto nascite del territorio della ex As 3) a Rossano che tanto avevano infervorato gli animi del sindaco Giuseppe Geraci e di buona parte del mondo politico. Le lagnanze, ad onor del vero, riguardavano anche il trasferimento di Chirurgia, che, sostiene il primo cittadino di Corigliano, comporterebbe un aggravio di costi e priverebbe la città ausonica di un reparto di eccellenza che vanta una storia e una tradizione di tutto rispetto. Come spiega il Commissario Scura, al “Compagna” resterà tuttavia una sezione di chirurgia. Il sindaco Geraci sarebbe a conoscenza del mancato trasferimento di Ostetricia e Ginecologia, anche se sul punto finora non si è espresso, considerato che lo stesso commissario garantisce di averlo personalmente informato. Ma vediamo, nello specifico, cosa prevede il decreto, che per quanto riguarda la parte relativa all’Asp di Cosenza sarà pronto entro ottobre, e come il Commissario Scura si esprime in merito agli ultimi avvenimenti, compresa la “ingerenza” della politica nella sanità.
Cosa prevede il decreto per lo Spoke Corigliano-Rossano? Prevede la costituzione del Dipartimento chirurgico presso l’ospedale di Rossano per evitare che il primario di chirurgia debba fare la spola. Il che non significa togliere la Chirurgia a Corigliano, dove invece vi sarà una sezione di chirurgia ma il primario sarà a Rossano. La stessa cosa vale per il Dipartimento medico, ma al contrario, con i primari tutti a Corigliano, così come per il Dipartimento materno-infantile.
Per Dipartimento materno-infantile si intende anche il reparto di Ostetricia e Ginecologia? Certo, ed è per questo che ci vuole una sezione di chirurgia a Corigliano: nell’ipotesi in cui la ginecologia abbia qualche problema deve intervenire il chirurgo.
Ostetricia e Ginecologia rimane al “Compagna”? Certo.
Non sono quindi fondati gli allarmismi degli ultimi tempi? Assolutamente no. E il sindaco Geraci lo sa, glielo avevo già detto io. Gliel’ho anche scritto.
Passiamo alle strutture del territorio: cosa è previsto per il “Guido Chidichimo” di Trebisacce? Verrà potenziato il Punto di primo intervento con la presenza di anestesisti e chirurghi dell’emergenza i quali devono, in caso di necessità, stabilizzare il paziente e trasferirlo con ambulanza, elisoccorso o altro, allo Spoke o all’Hub di riferimento
E per il “Vittorio Cosentino” di Cariati? Resta tutto invariato
Si parla di una revisione dei laboratori di analisi, cosa accadrà? La rete dei laboratori segue concettualmente quella che è la rete degli ospedali cercando di mantenere su tutto il territorio il maggior numero di punti di prelievo e lasciare soltanto negli Hub, con le dovute eccezioni, i punti di lavorazione. Naturalmente vale il principio, che non è stato rispettato durante la fase di riorganizzazione ospedaliera, che prima di distruggere qualche cosa bisogna costruire il sistema a valle; quando il sistema a valle è pronto per ricevere tutto ciò che viene da monte, si semplifica l’attività di monte. Quindi i piccoli laboratori spariranno un po’ ovunque ma resteranno punti di prelievo. Dopo di che il materiale di lavorazione andrà agli Spoke e, quando gli Hub saranno pronti, faremo lo spostamento direttamente agli Hub. Ci sono ovviamente delle eccezioni, soprattutto per gli ospedali di montagna dove il laboratorio rimane anche per la lavorazione
Ci saranno novità per quel che riguarda le piattaforme di elisoccorso? In tutti i Ppi e in tutti i Pronto soccorso metteremo degli elisoccorso h24
Ritiene che in quest’ultimo periodo i sindaci abbiano in qualche modo invaso la sua sfera di competenza? Non solo in quest’ultimo periodo. I sindaci hanno sempre invaso il territorio della sanità, comprensibilmente considerato che ogni ospedale è la “fabbrica” che maggiormente occupa personale nel territorio dove insiste. È comprensibile l’atteggiamento dei sindaci, cosa diversa è, una volta che le reti sono state definite, la pretesa di voler modificare un assetto che, tra l’altro, è già stato modificato. Qualche volta veniamo accusati di aver chiuso gli ospedali, ma noi non abbiamo chiuso niente, li abbiamo trovati già chiusi e riaprirli, francamente è un serio problema.
Perché ha rifiutato l’invito a partecipare al Consiglio comunale di Rossano sulla sanità? Ha deciso in tal senso alla luce di quanto verificatosi a Trebisacce? No, Trebisacce non c’entra nulla. Trebisacce è stata una cosa unica. Sono stato io a volerci andare, ho chiesto il permesso al sindaco perché dovevo chiarire una cosa personale e una volta chiarita quella per me la questione è finita. Per quanto riguarda Rossano, ho evitato di andare per il semplice motivo che, intanto c’ero già stato un paio di mesi fa e avevo chiarito esattamente come stanno le cose. Adesso devo tener fede a quello che ho detto a Rossano e metterlo in pratica. Ed è esattamente quello che sto facendo con il decreto di “manutenzione” del decreto numero 9 per la parte relativa all’Asp di Cosenza. Venire a ripetere le stesse cose, con il rischio magari di fomentare nuovamente incomprensioni e quant’altro, mi è sembrato veramente inutile.