di MATTEO LAURIA L’
Enel non è una priorità. O forse non lo è mai stata, se non nei casi estremi, come nell’implosione delle maestranze che prese dal timore di perdere un posto di lavoro si danno alla protesta estrema, oppure, quando diviene una moda parlare di riconversione come avvenne per le due ipotesi a carbone, poi scongiurate. Dopodiché il nulla. E di ENERGIA, abbiamo tutta l’impressione, che ne abbia bisogno proprio la classe politica dirigente. I vertici del colosso lo hanno detto a chiare lettere: “Attendiamo proposte dal territorio. Le nostre le abbiamo fatte, e sono state ampiamente respinte”. Poiché dal tavolo tecnico di Catanzaro voluto dal
presidente Oliverio è emersa la volontà di Enel di aprire al dibattito, ci si aspettava una presa di coscienza maggiore nelle popolazioni amministrate e, quindi, al fine di non ripetere sempre gli stessi errori, avviare un dibattito a più voci con l’obiettivo di progettare una o più proposte da valutare insieme. Così facendo si pongono le basi democratiche per affrontare una tematica di ampio respiro che richiede la partecipazione di tutti. In questa direzione i primi indicatori, tuttavia, non sono positivi. Si poteva immaginare, infatti, l’avvio di un FORUM DI IDEE possibilmente con tempi ristretti, e coinvolgere i sindaci, le organizzazioni sindacali, i partiti, i movimenti, gli ambientalisti, le associazioni di categorie, etc.etc. Di tutto questo, invece, non si parla. Non si ha traccia. Tutt’altro. Anzi il rischio di incanalarsi nel teatrino di sempre è dietro l’angolo. Al silenzio dell’amministrazione comunale, avvicendata su altri fronti, si registra il primo evento che propone una ipotesi di riconversione alla città. Si illustra una proposta che apre al “
SOLARE TERMODINAMICO A CONCENTRAZIONE” già in uso negli Stati Uniti e in Spagna di recente costruzione. La produzione si basa sull’energia solare, che ha comunque la necessità di essere supportata da impiantistica termoelettrica a ciclo combinato (a metano) nel caso di scompenso energetico. Al di là della proposta che è stata illustrata con dei nuovi correttivi nella giornata di ieri, il proponente candidato a sindaco
Flavio Stasi, se da una parte ha il merito di essersi almeno posto il problema avviando un dibattito sul futuro, dall’altro ha dato il via libera al prossimo valzer di proposte che culminerà nella solita frammentazione. Esattamente il contrario di ciò che bisognerebbe fare con la controparte (Enel) che usa il pretesto della litigiosità territoriale per non fare nulla. Questo lo dice la storia, non lo diciamo noi. Al sindaco
pro-tempore il compito di assumere la questione “centrale” come vera priorità (oltre ad altre ben definite) e di convocare tutte le componenti in campo, ascoltare le varie posizioni e giungere a una soluzione quanto più possibile condivisa. Se si vogliono evitare contrapposizioni e conflitti postumi al momento della decisione, se mai vi sarà, è la via maestra. Diversamente si avallerà il caos.