1 ora fa:Chi ostacola il progresso genererà la desertificazione sociale di questo territorio
6 ore fa:Paludi, fratelli Fonsi: «Non c'è qualità senza benessere animale»
5 ore fa:Terme Sibarite Spa chiude in utile il bilancio 2023
4 ore fa:Straface: «Stasi porta avanti la campagna elettorale con i soldi dei cittadini»
2 ore fa:Vaccarizzo Albanese fa un bilancio degli ultimi 10 anni: «25mln di investimenti in identità e servizi»
2 ore fa:La resilienza delle periferie: «Occorrono servizi e nuove opere altrimenti sarà il baratro»
1 ora fa:La Vignetta dell'Eco
6 ore fa:Nasce Ethnikitchen, il progetto sulle cucine del mondo accolte presso il Sai di San Basile
7 ore fa:Saracinema, il Festival irregolare è pronto ad aprire i battenti
4 ore fa:Cimitero Cassano: Papasso preoccupato delle condizioni di alcune aree

Rende, chiude l'Istituto calabrese di Storia dell'antifascismo. Gli interventi di Oliverio e Graziano

1 minuti di lettura
DI REDAZIONE L'Istituto calabrese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea (Icsaic) che ha sede da nella biblioteca Tarantelli dell'Unical chiude i battenti, a causa dell'insostenibilità economica. Molti sono stati gli appelli lanciati dal presidente dell'istituto Pantaleone Sergi e dal direttore dello stesso Giuseppe Masi, cercando di suscitare e richiamare l'interesse da parte delle cariche istituzionali regionali in particolare del governatore Mario Oliverio e il presidente del consiglio regionale Nicola Irto. Nessun segno di interesse ha potuto così scongiurare la chiusura e la cessazione dell'attività dello storico istituto che da ben 30 anni fornisce documenti cartacei, fonici, video a studenti, ricercatori e studiosi da ogni parte. Un archivio completo della storia contemporanea calabrese che vanta alcuni Fondi storici molto importanti come ad esempio quello della Federazione Provinciale del PCI di Cosenza (1943-1980); Federazione Regionale del PSI (1970-1992); Paolo Cinanni; Florindo De Luca, Nicola Lombardi, Francesco Malgeri, Emanuele Terrana. E le dichiarazioni storiche di Nina Rotstein, internata a Ferramonti. L'Istituto fa parte della federazione di Istituti storico-culturali, presenti in tutte le regioni italiane e federati all’INSMLI (Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia). In risposta alla chiusura arriva la dichiarazione di mario Oliverio: “La Regione Calabria farà tutto il necessario affinché l’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Icsaic) possa continuare le sue attività ...Gli uffici di Presidenza sono già al lavoro per verificare come e nel più breve tempo possibile l’ente Regione - conclude il presidente Oliverio - possa mettere l’Istituto nelle condizioni di proseguire nella propria funzione di baluardo culturale e democratico, di luogo che accoglie e moltiplica i saperi e di indispensabile spazio di formazione per studenti e ricercatori. Siamo ben consapevoli della preziosa attività portata avanti dall’Istituto nei suoi oltre tre decenni di vita e dell’inestimabile patrimonio di libri e documenti che possiede. Faremo fino in fondo la nostra parte". Nella serata di ieri è giunta anche la dichiarazione del consigliere Giuseppe Graziano: " colgo con ottimismo l’impegno espresso dal Presidente Oliverio, anche se con estremo ritardo, affinché l’Icsaic possa continuare ad operare. In seno al Consiglio regionale mi farò carico di interpretare le istanze dettagliatamente espresse dal presidente, Prof. Pantaleone Sergi, per scongiurare l’ipotizzata chiusura dell’Istituto. Mi assumo l’impegno affinché anche il Consiglio regionale indichi la strada per intercettare, nell’immediato, i fondi necessari al mantenimento dell’Icsaic. - conclude Graziano -  fermo restando che in Calabria esiste una questione legata principalmente alla carenza di risorse per la Cultura, che deve essere affrontata e risolta.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.