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Con quanto costa la gestione dei pozzi avremmo rifatto tutta la condotta idrica. Parola di Nilo Domanico

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«Con quanto costa la gestione dei pozzi avremmo rifatto tutta la condotta idrica o quantomeno avremmo potuto pagare le rate di un mutuo per realizzare l'opera». Parola di Nilo Domanico, l'ingegnere rossanese che da anni svolge la propria professione lontanissimo dalla sua Calabria ma rimanendo legato mani e piedi alla sua terra. Del resto quella "malattia" del nostos è sempre forte e grazie ai social si riesce a stare vicini e attenti a quello che accade alle nostre latitudini e, perché no, anche a dare contribuiti e soluzioni (a gratis, come si suol dire) a quanti vivono ogni giorno tra le desolate questioni di questo grande paesone chiamato Corigliano-Rossano. L'acqua: una risorsa e un tesoro, da queste parti. Anche una chimera in alcuni periodi dell'anno, come quello estivo. E non perché non ce ne sia abbastanza per rispondere alle esigenze della popolazione, anzi. Ce n'è pure troppa ma le nostre opere ingegneristiche, ormai vecchie e inefficienti, la disperdono lungo il loro tragitto che compiono dalla Sila fino a valle nel Trionto per poi ritornare a monte nelle case dei rossanesi. E allora che si fa da qualche decennio a questa parte? Si costruiscono pozzi su pozzi. E di recente, nell'ultimo anno, ne sono stati costruiti degli altri proprio per far fronte all'emergenza idrica. Problema risolto? Assolutamente no. E oggi siamo di nuovo punto e a capo, forse peggio di prima. E a dirci perché è proprio Nilo Domanico, un professionista che in quanto a ingegneria idraulica sicuramente non è l'ultimo arrivato, avendo realizzato nella sua carriera tantissimi progetti, anche di grande impatto ed inefficienza in luoghi come gli Emirati Arabi dove, è vero, ci sono tanti soldi ma dove esistono (anzi, esistevano) tantissimi disagi legati proprio all'aridità della terra. Sicuramente in Oman, dove vive e lavora Domanico come dirigente dell'Ufficio Tecnico del Ministero degli Affari Reali, non ci sono boschi bellissimi e pieni d'acqua come la Sila eppure lì i rubinetti delle case zampillano. Ma Corigliano-Rossano non è Mascate e viceversa. E qui l'acqua continua a mancare «Appare evidente - dice Domanico - che dopo 3 pozzi il problema è rimasto ancora irrisolto. Molte aree continuano a rimanere senza acqua e il problema delle risorse idriche - aggiunge - non deriva da colpe specifiche delle Amministrazioni Comunali ma dalla vetustà delle reti idriche cittadine. La priorità dovrebbe essere trovare soluzioni e non attribuire colpe, dandosele di santa ragione sui giornali e sui social». E allora, quale potrebbe essere la soluzione? Domanico è perentorio: «Non serve nuova acqua ma nuove reti idriche». Il perché è presto detto. «In questi ultimi anni è cresciuta la popolazione di Corigliano Rossano? No. Se così è, allora - aggiunge il capo della Direzione Lavori dell'Oman Botanic Garden, l'orto botanico più grande al mondo costruito tra l'altro nel deserto - il fabbisogno idrico giornaliero è rimasto invariato... Dunque - spiega ancora - se non è cambiata la quantità d’acqua che necessita alla popolazione. Quindi i problemi derivino dai guasti, dalle rotture e dalle perdite delle reti idriche. È un ragionamento di pura logica perché se non vi fosse abbastanza acqua mancherebbe ogni giorno». Lapalissiano! E allora cosa bisogna fare? «Bisogna concentrare gli sforzi - precisa - sulla riduzione delle perdite e così facendo si potrebbe recuperare almeno il 30% delle risorse idriche che ad oggi vanno perdute». Invece a Corigliano-Rossano si continua a rincorrere la manutenzione ordinaria e straordinaria (e non da oggi ma da sempre) e a trivellare nuovi pozzi. «Così - è perentorio Domanico - il problema non si risolve. Anzi, per certi versi lo aggrava in quanto immettendo più acqua in distretti più ridotti induce ad una più alta pressione che diventa addirittura dannosa perché provoca un forte aumento delle perdite occulte di rete e dei guasti in condotta. Senza contare le enormi spese di gestione». Il funzionamento dei pozzi, inoltre, ha un'alchimia paurosa che Domanico spiega in modo cristallino. «In un solo giorno, da un solo pozzo, senza interruzioni, dovrebbero essere emunti circa 432mila litri, ossia 432 metri cubi. Abbiamo dunque che un pozzo avrà un consumo di elettricità giornaliero di 1512 KWh. Se il costo, al minimo, di 1 KWh è di 0.2 Euro, allora il costo elettrico di un solo pozzo e’ di 302 euro al giorno che moltiplicato per i 365 giorni dell’anno fanno 110376 euro. Per 8 pozzi -spiega ancora l'ingegnere rossanese in Oman - il totale sarebbe di 883.008 euro all’anno (è ovviamente una stima di costi al ribasso), solo di elettricità per la captazione, senza contare l’energia per il sollevamento, i costi di manutenzione, i costi di ammortamento, etc., etc. Vogliamo davvero sprecare - si chiede Domanico - tali ingenti risorse ogni anno da regalare al gestore dell'energia? Quando, invece, le potremmo utilizzare per accendere un mutuo, rifare le reti e monitorarle con il telecontrollo». Insomma, una Corigliano-Rossano bagnata dall'acqua 365 giorni l'anno sarebbe possibile se si programmasse meglio e con coraggio. «Droni e microonde per controllare le perdite, ghiaccio per la pulizia delle condotte, raggi UV per la sterilizzazione. In pochissimi mesi - conclude Domanico - si potrebbero attuare queste misure e risolvere il problema. Dunque si ascoltino le proposte perchè sono semplici e fattibili (e in questo caso gratuite, ndr), e sono già sul tavolo dei "decision-makers". Basta applicarle. In sintesi - precisa in ultimo - voglio dire che se proprio vogliamo immettere in rete nuova acqua facciamolo attraverso gli acquiferi di montagna che sono più puri e meno contaminati degli acquiferi di pianura e facciamolo con opere di captazione suborizzontali che captano l'acqua senza pompaggio, dunque senza costi elettrici e scendono a valle a gravità verso i centri abitati. Nel frattempo - conclude l'ingegnere - sto preparando, gratuitamente, una valutazione delle falde acquifere del territorio che porterò all'attenzione dell'Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano». Sperando che questo problema possa essere presto risolto insieme agli altri che, ad oggi, non garantiscono alcuna normalità alla vita di questa città. mar.lef.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.