Il giorno del voto è quasi arrivato: domani, domenica 4 marzo, gli italiani sono chiamati alle urne per il rinnovo di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Terminata ieri sera a mezzanotte la campagna elettorale, oggi è la giornata del classico "silenzio" elettorale prima del voto. Ovvero, non si può fare propaganda politica. Anche se poi realmente si fa. Continuano ad arrivare messaggi whatsapp o su messenger, sms e telefonate. La macchina della campagna elettorale non si ferma, se non nel fatto che non si mettono manifesti (per quel che ne è rimasto) e non si fanno comizi pubblici. Per il resto, si può dire che la "caccia" al voto è forse più accesa proprio nelle ultime ore.
ALTO RISCHIO ASTENSIONISMO: NEL 2013 SI RECO' ALLE URNE IL 75 % DEGLI AVENTI DIRITTO
Per la prima volta dal 2006 si vota con una nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis, che ha introdotto un sistema misto fra uninominale e proporzionale e ha cambiato i collegi. Si vota dalle 7 alle 23 di domenica 4 marzo nelle sezioni elettorali del proprio Comune di residenza. Le sezioni sono indicate sulla tessera elettorale e ogni Comune può fornire maggior informazioni sulle proprie sezioni. Per la Camera può votare chiunque abbia compiuto 18 anni entro il 4 marzo; per il Senato può votare chiunque abbia 25 anni, sempre entro il 4 marzo. Gli elettori per la Camera sono più di 46 milioni, quelli per il Senato poco meno di 43 milioni. Gli italiani all’estero hanno già votato: avevano tempo fino al primo marzo. Per votare serve la scheda elettorale e soprattutto un documento d’identità: la carta d’identità o un documento con fotografia, anche se scaduto, o una tessera di riconoscimento di un ordine professionale, purché con fotografia. Tessera elettorale: chi l’ha persa, o ha esaurito gli spazi, potrà chiederla oggi o domani agli uffici comunali competenti. Il sito del ministero dell’Interno dice che saranno aperti dalle 9 alle 19. C'è un alto rischio di astensionismo, anche se alle politiche, in genere, il cittadino si reca a votare. Il clima di antipolitica, però, è cresciuto molto negli ultimi anni.
COME SI VOTA: SEGNO SUL NOME E/O SUL SIMBOLO. NON E' AMMESSO IL VOTO DISGIUNTO
Si possono fare al massimo due segni sulla scheda: si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale che preferiamo e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato (quello che si chiama “voto disgiunto”). Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere solo e soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene annullata. Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non si può scegliere a quale candidato di quella lista dare il proprio voto: la lista dei nomi è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.
IL TAGLIANDO ANTIFRODE SULLA SCHEDA ELETTORALE
È il nuovo meccanismo per combattere il voto di scambio. Serve per garantire la regolarità del voto e la conseguenza diretta sull’elettore è che non sarà lui o lei a mettere la scheda nell’urna, ma il presidente del seggio, dopo averla ricevuta dall’elettore.