La palestra resta chiusa mentre la burocrazia detta legge, Tavernise: «Fallimento della politica»
La Provincia non concede l'uso di una palestra scolastica finché il Comune di Co-Ro non paga gli arretrati. Il consigliere provinciale: «Gli Enti pubblici trasformano la collaborazione istituzionale in una transazione economica»
CORIGLIANO-ROSSANO - Pubblichiamo di seguito la nota stampa del consigliere provinciale, Salvatore Tavernise: «Capita e capita spesso, ormai, che la politica anziché tutelare le comunità e offrire servizi, si distragga dal suo ruolo e si trasformi in una gigantesca mummia che produce solo rituali burocratici. È il caso della palestra dell’Istituto per geometri (a.u. Rossano), sul quale anche la mente più lucida farebbe fatica a comprendere le motivazioni di una perdurante chiusura».
«Questa vicenda - commenta - è diventata il simbolo di uno stallo istituzionale che non possiamo più tollerare. Un impoverimento del percorso formativo generato dalla burocrazia. E, allora, iniziamo con una breve cronistoria: il sottoscritto, in qualità di consigliere provinciale, dal 2022, ha letteralmente tormentato gli uffici e la presidenza, affinché la bellissima palestra, annessa all’Istituto per geometri, nuova di zecca, venisse aperta alla comunità studentesca. Finalmente, a distanza di 3 lunghi anni di interlocuzioni e pressioni ecco arrivata la preziosa e tanto attesa documentazione mancante: l’agibilità».
«Da allora è trascorso un altro anno e la palestra è rimasta ancora chiusa agli studenti. Purtroppo, l’Istituto per geometri, oggi, non ha più iscritti. Per fortuna, a dare vita a questo grande immobile sono i ragazzi della scuola media allocati in un’ala dello stesso. Un plesso della scuola media IC Amarelli, infatti, è ospite presso i locali del suddetto Istituto da più di un decennio. Nel corso degli anni, la Provincia, riconoscendone il valore pubblico ha offerto supporto per l’edilizia scolastica gratuitamente. Peraltro, l’immobile, tanto grande quanto vuoto, si prestava ad accogliere nuovi ragazzi provenienti dagli istituti primari e secondari di primo grado. Proprio per la sua struttura non ha mai rappresentato un problema in termini di promiscuità, avendo superiori e medie ingressi dedicati».
«Intanto, giunge una nuova governance in Provincia e, bando alle ciance, c’è necessità di recuperare soldini; sicché, in data 6.3.2024, viene sottoscritto un contratto di concessione a titolo oneroso dei locali nei quali sono attualmente allocati 183 alunni della scuola media. Nulla di eclatante finché il Comune, per dare un riscontro alla Dirigente scolastica in merito all’utilizzo della palestra per lo svolgimento delle attività di educazione motoria, nel chiedere l’autorizzazione all’Ente Provincia riceve un sonoro due di picche: la richiesta non risulta accoglibile poiché risultano inadempienze in merito al “ristoro per l’utilizzo pregresso”».
«Siamo di fronte ad un gigantesco paradosso: gli Enti pubblici, che dovrebbero offrire servizi, trasformano la collaborazione istituzionale in una transazione economica. E quando, come in questo caso, la Provincia possiede immobili scolastici vuoti decide di concederli al Comune solo dietro pagamento, allora si apre un problema politico ancor prima che amministrativo. Parliamoci chiaro: nonostante io sia consigliere di maggioranza non ho mai inteso nascondere nulla. L’amministrazione comunale potrà avere le proprie responsabilità riguardo a eventuali mancati pagamenti, ma la Provincia che, peraltro, non è esente da debiti verso il comune (ci sono centinaia di migliaia di euro per servizi idrici non pagati), porta oggi una responsabilità ben più grave: privare 183 ragazzi di uno spazio fondamentale per la crescita fisica, mentale e sociale».
«Di fronte ad un’esigenza del genere la risposta della Provincia non può essere: "Pagate il pregresso oppure niente”; la risposta dovrebbe essere: “Come disponiamo le nostre risorse per servire in maniera efficiente la collettività?” Una palestra chiusa non è un mancato introito, è un danno irreversibile a un’intera comunità. Una politica così non governa; rallenta e s’impantana. Non concedere una palestra a dei ragazzi, costretti a saltare le ore di educazione fisica, pur avendo i locali idonei e liberi, è il più grande fallimento della politica».