Baker Hughes, Rapani (FdI): «Crotone raccoglie i frutti di ciò che Co-Ro ha respinto»
Il senatore attacca il sindaco: «Stasi e la sua amministrazione del tempo hanno chiuso la porta al lavoro e allo sviluppo. A Crotone altre 137 assunzioni, qui solo silenzio»
ROMA – «Per amministrare una città ci vuole lungimiranza e non capricci. Quando si parla di lavoro e sviluppo, i capricci vanno messi da parte. A Corigliano-Rossano, invece, si è scelto di dire no al futuro, e oggi i risultati si vedono chiaramente».
Il senatore di FdI Ernesto Rapani interviene con parole dure dopo le notizie sull’ampliamento dell’attività portuale di Crotone, dove la Metal Carpenteria, azienda collegata a Baker Hughes, ha ottenuto una nuova concessione per oltre 17 mila metri quadrati e ha avviato un piano di espansione industriale che porterà 137 nuovi posti di lavoro, oltre ai 40 già avviati. «A pochi chilometri da noi – afferma Rapani – Crotone raccoglie i frutti di ciò che Corigliano-Rossano ha respinto. Baker Hughes aveva scelto la nostra città per un investimento importante, milioni di euro e centinaia di posti di lavoro. Ma qui si è preferito chiudere la porta, inventando cavilli e pretesti. Oggi quei benefici li raccoglie un altro territorio, sulla stessa striscia di mare e a pochi chilometri da Corigliano-Rossano, mentre noi restiamo fermi a guardare».
Il senatore evidenzia la differenza di risultati tra le due realtà: a Crotone le navi da crociera arrivano giornalmente e con certa frequenza, il porto cresce, le aziende assumono e investono. Turismo e industria convivono senza nessun tipo di problema. A Corigliano-Rossano, invece, dopo il no di Stasi a Baker Hughes, tutto tace. «Sarei curioso di sapere quale è stato l’esito del ricorso al Presidente della Repubblica. Sicuramente nessuno, lo si sapeva. Obiettivo unico era scoraggiare Baker Hughes e costringerla ad andare via. Obiettivo raggiunto a danno di una città e di un territorio».
«Parliamo di un’amministrazione – aggiunge Rapani – che si professa di sinistra, ma che di sinistra non ha più nulla. Perché chi ha a cuore i più deboli, come noi della destra sociale, non chiude la porta a chi può dare lavoro. Chi si dice vicino agli operai, ai disoccupati, ai giovani che vogliono costruire una famiglia, non respinge un investimento che avrebbe cambiato il volto della città. Qui si è fatto esattamente il contrario: si è negato il futuro a centinaia di persone». Il progetto Baker Hughes, previsto proprio per il porto di Corigliano-Rossano, avrebbe portato una filiera industriale moderna, posti di lavoro diretti e indiretti, formazione e stabilità economica. Ma, a causa delle scelte del sindaco, l’azienda ha rinunciato all’insediamento. Oggi, nel porto di Crotone, la stessa azienda – attraverso i suoi fornitori come Metal Carpenteria – investe, porta benefici e contribuisce allo sviluppo di un territorio.
Il parlamentare punta il dito anche contro il silenzio generale della città: «Non una parola da chi avrebbe dovuto difendere i lavoratori. Nessuna reazione dai sindacati, nessuna protesta dalla società civile. Tutti zitti, come se la perdita di centinaia di posti di lavoro fosse una cosa normale. Ma non lo è, e non lo sarà mai». Rapani invita i cittadini a riflettere: «Un’amministrazione che ferma lo sviluppo non ferma solo un cantiere, ferma la vita di chi sperava in un’opportunità e lo sviluppo di un territorio. Oggi chi avrebbe potuto lavorare a Corigliano-Rossano dovrà continuare a guardare verso altre mete per trovare ciò che qui gli è stato negato». E conclude con un appello: «Basta immobilismo, basta giustificazioni. Serve una politica lungimirante basata sull’ascolto e sulla progettualità per dare la possibilità di costruire e garantire un futuro. Corigliano-Rossano non può restare la città dei rimpianti. Io continuerò a denunciare questa ingiustizia finché non si tornerà a parlare seriamente di lavoro e sviluppo vero».