Elezioni regionali, l'appello ai candidati di Fillea Cgil Calabria
Celebre: «Questa è una sfida di sviluppo, dignità e giustizia sociale. Chi si candida a governare la Calabria dimostri con i fatti di voler rompere con il passato, fatto di ritardi, abbandono e rassegnazione. Basta con le passerelle»

CATANZARO - Con l’avvio della campagna elettorale che determinerà il futuro della Calabria nei prossimi anni, Fillea Cgil Calabria ha inteso rivolgere un appello chiaro a tutti i candidati: «Si parli dei bisogni reali di questa terra, a partire da una delle sue emergenze più gravi le morti sul lavoro».
«Non servono più convegni, promesse o dichiarazioni di facciata - afferma il Segretario Generale Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre. Occorrono interventi concreti in formazione, controlli e prevenzione. Anche quest’anno, la Calabria è in fascia arancione per infortuni mortali, con 11 vittime sul lavoro dall’inizio del 2025. Un dato inaccettabile, una vergogna nazionale. A questo si lega il problema strutturale del lavoro nero e dello sfruttamento. Esiste da anni una Commissione Regionale per l’emersione del lavoro sommerso, ma risulta di fatto inattiva. In una regione in cui oltre il 20% del mercato del lavoro è irregolare, è urgente riattivarla, renderla operativa e dotarla delle risorse necessarie. Il lavoro, per essere vero, deve essere regolare, sicuro e tutelato. Altro nodo fondamentale è quello delle infrastrutture. È urgente completare la SS 106 Jonica nel tratto reggino, estendere l’Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria, e concludere i tratti ancora incompleti dell’A2 (in particolare tra Rogliano–Altilia e Pizzo–Sant’Onofrio). Servono inoltre: un piano idrico strutturato per rendere operative le dighe esistenti, un programma di manutenzione del territorio per prevenire disastri a ogni evento meteorologico».
«Occorrono - insiste Celebre - decisioni rapide, investimenti certi e totale trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici — PNRR, FSC e altri. Ogni euro speso deve produrre lavoro stabile, sicuro e regolare, e infrastrutture durature, non opere effimere. La Calabria non può essere ridotta a terreno di battaglia elettorale. Questa è una sfida di sviluppo, dignità e giustizia sociale. Chi si candida a governarla dimostri con i fatti di voler rompere con il passato, fatto di ritardi, abbandono e rassegnazione. Basta con le passerelle. Servono scelte concrete, ascolto vero delle parti sociali, confronto con chi ogni giorno rappresenta i diritti di chi lavora e vive davvero questa terra. La Calabria è troppo bella per essere ancora tradita. Merita rispetto, visione, concretezza. Non promesse».