Referendum su cittadinanza e lavoro dignitoso: appello del Centro Studi "Giorgio La Pira"
Il presidente Francesco Garofalo sottolinea come i cinque quesiti referendari rappresentino un'opportunità per ribaltare politiche che hanno aumentato insicurezza e precarietà, invitando a una partecipazione democratica alle urne

CASSANO JONIO - «Andare a votare ai referendum per la cittadinanza e per un lavoro dignitoso è un diritto sancito dalla Costituzione». Con queste parole, Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi "Giorgio La Pira" di Cassano Jonio, ha diffuso un comunicato stampa in cui esprime la sua posizione in merito ai prossimi appuntamenti referendari.
«Un cambiamento delle politiche - evidenzia Garofalo - può rovesciare le misure che hanno aggravato insicurezza e precarietà. I cinque quesiti referendari sono l'occasione per fare in modo che le politiche tornino a proteggere le persone, e che la politica sia fatta di partecipazione e democrazia».
In un contesto globale segnato da una crescente sfiducia, il presidente del Centro Studi "Giorgio La Pira" sottolinea come «lo strumento che abbiamo per fermarla è proprio la pratica della democrazia, a cominciare dalla partecipazione al voto per i referendum».
Garofalo critica duramente le attuali normative, affermando che «le leggi attuali hanno ridotto i lavoratori a merci, hanno aumentato ed accentuato il conflitto sociale. È evidente che la precarietà ha innestato un clima diffuso di paura e di incertezza, che non può essere tollerato». Riferendosi ai frequenti incidenti sul lavoro, evidenzia la «necessità di sicurezza e legalità».
Il comunicato affronta anche la questione dell'immigrazione, auspicando che «il tutto va riportato nell'alveo della civiltà in cui tutti siamo chiamati a fare la propria parte».
In conclusione, Francesco Garofalo lancia un appello a non disperdere il valore delle battaglie passate, «frutto di un impegno che vive da lontano», e invita a un «si convinto ai cinque quesiti per rimettere al centro l'uomo nella sua interezza».