Il candidato di Cassano Antonello Avena fa un appello agli elettori fuori sede
«Questa comunità ha bisogno di voi. Non vi chiedo un sacrificio, ma un gesto d'amore: tornare, anche solo per un giorno, per scegliere. Per dire, con un voto, che vi importa ancora di Cassano. Che non vi è indifferente»

CASSANO JONIO - Un accorato appello per invitare i fuori sede a tornare in città per votare alle prossime amministritive. È quanto espresso dal candidato di Articolo Ventuno, Antonello Avena, nella nota che di seguito riportiamo.
«Cari amici, cari coetanei, cari figli di Cassano lontani per necessità, vi scrivo da cittadino prima ancora che da candidato. Da uomo di quarant'anni compiuti che, come molti di voi, ha dovuto fare i conti con le difficoltà, le rinunce, le responsabilità che crescono con l'età. Ma anche con i sogni che resistono, e con quel filo invisibile che ci tiene legati alla nostra terra, anche quando la vita ci porta altrove. Io sono figlio di un emigrante».
«La mia famiglia ha vissuto sulla propria pelle per decenni cosa significa partire, lasciare affetti e radici per inseguire una prospettiva migliore altrove. So cosa vuol dire costruirsi una vita in mezzo ai sacrifici, portando nel cuore un paese che si ama anche se non lo si può vivere ogni giorno. E so che molti di voi portano con sé lo stesso bagaglio, fatto di nostalgia e senso di appartenenza. Siamo cresciuti negli stessi anni, respirando le stesse speranze e delusioni».
«Abbiamo visto trasformare il nostro paese, cambiare volto, perdere in parte quell'anima viva e collettiva che lo rendeva speciale. Alcuni di noi sono rimasti, altri hanno dovuto andar via. Tutti, però, abbiamo continuato a sentirci parte di questa comunità, anche a distanza. Non lasciamo che siano gli altri a decidere il futuro della terra che ci ha dato i natali. Anche se la vita vi ha portato lontano, Cassano resta casa. E ogni casa ha bisogno dei suoi figli. Interessiamoci tutti di quello che accade nel nostro paese: non per dovere, ma per amore. Perché disinteressarsi oggi significa accettare che a decidere siano sempre gli stessi».
«E noi, invece, vogliamo costruire qualcosa di nuovo, di giusto, di condiviso. Oggi, questa comunità ha bisogno di voi. Non vi chiedo un sacrificio, ma un gesto d'amore: tornare, anche solo per un giorno, per scegliere. Per dire, con un voto, che vi importa ancora di Cassano. Che non vi è indifferente in che mani sarà il futuro di questa città, dei vostri genitori, dei vostri figli, di chi qui ancora vive e resiste».
«So che molti si sono allontanati anche per disillusione, per sfiducia. Ma proprio perché abbiamo vissuto tutto questo sulla nostra pelle, ora abbiamo il dovere morale di non lasciare che le decisioni siano prese da altri al nostro posto. Se non decidiamo noi, lo faranno sempre gli stessi. E allora nulla cambierà mai davvero».
«Il voto è un diritto, certo. Ma oggi è soprattutto un atto di responsabilità, di giustizia, di riscatto. È il modo più concreto per dire: "Io ci sono ancora. Io conto. Io credo che un'altra strada sia possibile." Tornate. Fatevi trovare presenti. Prendiamoci per mano, anche solo per un giorno, e decidiamo insieme quale futuro vogliamo scrivere per Cassano».