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Centrale Mercure, la Regione difende la “norma Laghi”: si costituirà davanti la Corte Costituzionale

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CATANZARO -  Il presidente della Regione Roberto Occhiuto l’aveva annunciato a fine gennaio, e ora l’annuncio trova concretizzazione in una delibera di Giunta regionale adottata alcune settimane fa. La Regione Calabria ha deliberato di costituirsi davanti la Corte Costituzionale per resistere contro il ricorso del governo, che ha sollevato questione di incostituzionalità sulla norma dell’ultima legge regionale Omnibus che prevede il divieto di installazione di centrali a biomasse nei parchi nazionali e regionali e il ridimensionamento della centrale del Mercure nell’area del Parco del Pollino.

La norma è meglio conosciuta come “norma Laghi”, perché inserita nella Omnibus con un emendamento del capogruppo di DeMa alla Regione, Ferdinando Laghi, che aveva trovato il pieno sostegno dello stesso Occhiuto ma che era stata tuttavia contestata da un’area della maggioranza di centrodestra e dal Pd, che avevano presentato contro proposte di legge per abrogare la norma Laghi. Alla fine nessuna controproposta è approdata in aula anche perché nel frattempo è intervenuta la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la norma “anti Centrale del Mercure” perché – ha scritto il Cdm – viola «la normativa statale ed europea in materia di energia da fonti rinnovabili e ambiente, l’articolo 117 primo comma, secondo comma, lett. s), e terzo comma della Costituzione, il principio di uguaglianza di cui all’articolo 3, di certezza del diritto e del legittimo affidamento, nonché di libertà di iniziativa economica di cui all’articolo 41 della Costituzione». 

All’indomani della decisione del governo, lo stesso Occhiuto ha ribadito la sua posizione contraria alla localizzazione di una centrale a biomasse nel Parco del Pollino e nei parchi naturali della Calabria, specificando peraltro che “per rispetto istituzionale non si sarebbe dato corso” alla “norma Laghi” (tra l’altro destinata a entrare in vigore nei prossimi mesi). Ma sul punto evidentemente il presidente della Regione non intende arretrare ed è pronto allo scontro con il governo in sede di giudizio di legittimità davanti alla Consulta.

(Fonte Corriere della Calabria)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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