Le Lampare: «A Cariati ritornano le cartelle pazze»
Il gruppo si opposizione cittadino: «Invitiamo il sindaco e l'assessore a voler prendere provvedimenti»
CARIATI - Nei giorni scorsi una "task force" di portalettere ha consegnato ai cittadini migliaia di solleciti di pagamento – costituzione in mora relativi a canone idrico anno 2021 e anno 2022 e di avvisi di accertamento esecutivo relativi ad IMU, TARI e TASI anno 2019, inviati da Italia Gestioni Esattoriali S.r.l., in qualità di concessionaria del servizio di gestione, accertamento e riscossione ordinaria e coattiva delle entrate tributarie, extra tributarie e patrimoniali del Comune di Cariati.
A riferirlo è l’opposizione comunale delle Lampare che puntualizzano: «In ogni sollecito di pagamento vengono addebitati agli utenti, € 2,40 per maggiorazioni omesso pagamento delle due rate scadute, € 0,19 per arrotondamento, € 0,76 per interessi ed € 9,65 per spese di spedizione, per un totale di € 13,00 in più rispetto al canone idrico annuale richiesto. In moltissimi casi, invero, le fatture relative al canone idrico anni 2021 e 2022 non sono state precedentemente ricevute dagli utenti che, però, oggi sono costretti a pagare € 13,00 in più per ogni annualità e, quindi, € 26,00 in più rispetto alle somme dovute».
Perché gli utenti dovrebbero pagare tali maggiorazioni per le spese dei solleciti - costituzione in mora, atti che presuppongono necessariamente il previo e regolare invio delle fatture, che non hanno potuto pagare prima per non averle ricevute? Questi sono i quesiti che si pongono le Lampare.
«Senza considerare, inoltre, che tali solleciti di pagamento sono stati ricevuti nel corrente mese di gennaio 2025, per cui è anche maturata la prescrizione dei crediti per canone idrico – che non è un tributo ma un corrispettivo della fornitura di acqua potabile (?) – relativo agli anni 2021 e 2022, stabilita dalla legge n. 205 del 2017 in due anni per le fatture emesse dal 2020 in poi e, inoltre, assumendo rilevanza la data di conoscenza effettiva dell'atto di sollecito da parte del cittadino utente, come stabilito dalla giurisprudenza, in quanto non trova applicazione, nel caso di canone idrico, il principio della scissione degli effetti della notificazione tra il notificante ed il notificato, che vale solo per i tributi. In molti casi, poi, tali solleciti di pagamento per canone idrico e gli avvisi di accertamento esecutivo relativi ad IMU e TARI anno 2019 sono stati inviati a cittadini che avevano già pagato, anche in seguito – per l'IMU e la TARI – a precedente notifica di cartelle di pagamento da parte dell'Agenzia delle Entrate Riscossione, nonché a cittadini defunti da diversi anni. Invitiamo il sindaco e l'assessore al bilancio/tributi a voler prendere provvedimenti nei confronti della società esterna che gestisce i tributi tramite gli uffici comunali annullando le cartelle pazze e gli atti di messa in mora ingiustamente notificate ai cittadini, riemettendo successivamente correttamente e senza ingiuste maggiorazioni, oltre a voler assumere definitivi provvedimenti nei confronti dei noti "grandi evasori" locali anche in esecuzioni delle sentenze definitive. Rispettate le sentenze. Inoltre, invitiamo ancora Sindaco ed assessore che in caso di rigetto dei ricorsi venga applicata la sanzione nella misura minima (art. 11 L. 689/81) e il corretto calcolo dovuto in base agli effettivi consumi idrici allegati, avviso corretto Tari tenendo in considerazione i dati metrici e numero componenti dichiarati, il ricalcolo ingiunzione Imu/Tasi secondo le rendite corrette, categoria e dati catastali».