Sovraffollamento Pronto Soccorso, Tavernise (M5s) propone l'integrazione della guardia medica per gestire codici bianchi e verdi
«L'obiettivo primario è quello di non assistere più a Pronto Soccorso presi d'assalto. Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzare una Sanità pubblica civile e performante, che possa soddisfare le richieste dell'utenza e garantire condizioni di lavoro decenti»
CATANZARO - «Tempi d'attesa infiniti, elevato rischio di insoddisfazione per l'utente e personale sanitario sottoposto a continuo stress. È un mix potenzialmente dannoso ed esplosivo ed è concentrato nei nostri Pronto Soccorso che, mai come oggi vivono momenti sempre più critici ed emergenziali. Per cercare di risolvere ed alleviare questa problematica ho inteso formulare una mozione avente ad oggetto: "Progetto di ottimizzazione dell'assistenza medica attraverso l'utilizzo della Guardia Medica per la gestione delle le urgenze a bassa complessità nei Pronto Soccorso" che ho inoltrato all'attenzione della Giunta regionale».
Lo scrive in una nota stampa Davide Tavernise, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle
«Tutti i nostri PS devono fare i conti con il sovraffollamento e con le croniche carenze di personale che penalizzano il lavoro del personale sanitario, spesso costretto a turni massacranti ed a continue vessazioni e aggressioni fisiche. Quest'ultimo fenomeno sta diventando sempre più preoccupante, tanto che il prefetto di Vibo Valentia ha disposto la vigilanza da parte dell'esercito sul locale ospedale».
«Molti degli accessi al Pronto Soccorso sono certamente inappropriati, anche perché le carenze della medicina territoriale hanno trasformato i Pronto soccorso nell'ultimo baluardo della nostra fragile sanità regionale. È necessario, quindi, cercare di sgravare il lavoro dei Pronto Soccorso almeno per le urgenze a bassa complessità, per ovviare alle attese lunghissime dei pazienti.
In questa mozione si chiede di valutare, perciò, l'integrazione della guardia medica nella gestione dei codici bianchi e verdi al pronto soccorso per arrivare ad una riduzione dei tempi d'attesa, migliorando l'efficienza organizzativa e l'utilizzo delle risorse umane.
Una proposta simile è già stata sperimentata dalla Regione Emilia Romagna e ha fornito risultati molto interessanti concedendo spunti di riflessione e di miglioramento».
«L'obiettivo primario è quello di non assistere più a Pronto Soccorso presi d'assalto, obi e reparti in overbooking, barelle attrezzate in postazioni di fortuna, nei corridoi, personale sanitario stremato sotto la pressione dell'iperafflusso di pazienti.
Dobbiamo lavorare tutti insieme per realizzare una Sanità pubblica civile e performante, che possa soddisfare le richieste dell'utenza e garantire condizioni di lavoro decenti per gli operatori sanitari».