Co-Ro, l'opposizione denuncia «milioni di debiti fuori bilancio non riconosciuti per bollette non pagate»
Quella che viene documentata, attraverso il corposo esposto depositato, è «l’opacità di una situazione che non consente di verificare l’effettiva capacità del Comune di Corigliano-Rossano di garantire la copertura integrale degli impegni»
CORIGLIANO-ROSSANO – Mancato riconoscimento di debiti certamente fuori bilancio per milioni di euro, inconfutabilmente documentati da atti della magistratura, da certificazione di autorità terza o da indirette ammissioni della stessa amministrazione comunale. Ricorso a transazioni simulate con i creditori su sentenze esecutive e definitive e comportanti il pagamento di tutto il capitale, delle spese e degli interessi (in un caso riconosciuti addirittura per la stratosferica cifra di un milione e cento mila euro, pari al 30% del capitale). Rateizzi illegittimi che impegnano i bilanci degli anni successivi a quello della spesa. Elusione della procedura prevista dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) per il riconoscimento dei debiti in Consiglio Comunale, con obbligo della trasmissione d’ufficio alla Corte dei Conti. Effetti sulla veridicità degli atti contabili e pregiudizio degli equilibri economico-finanziari. Situazione fuori controllo.
Sono, queste, alcune delle principali denunce, dettagliatamente documentate in un esposto di ben 13 pagine ed 11 allegati, sottoscritto e trasmesso dai consiglieri comunali di opposizione Pasqualina Straface, Marisa Caravetta, Giancarlo Bosco, Giuseppe Turano, Elena Olivieri, Guglielmo Caputo, Daniela Romano, Demetrio Caputo e Piero Lucisano, alla Procura della Corte dei Conti della Calabria, alla Corte dei Conti regionale Sezione Controllo, alla Procura di Castrovillari ed al Prefetto di Cosenza, per quanto di competenza di ognuno.
In esso, formalmente depositato nei giorni scorsi, il gruppo consiliare di opposizione, si rivolge alle magistrature contabili (sia in sede di controllo che giurisdizionale, per danno erariale) e penali (per le ipotesi di omissione e falso), chiedendo che vengano verificate ed accertate le responsabilità, con conseguente adozione dei relativi provvedimenti nei confronti del Sindaco Flavio Stasi, delle due Giunte dallo stesso guidate, unitamente ai dirigenti coinvolti che hanno gestito ed adottato gli atti di riferimento, il collegio dei revisori per i compiti di controllo disattesi, i consiglieri comunali nei limiti degli atti contabili che hanno votato pur se resi consapevoli dei loro vizi, prestando il consenso all’affermazione, di dubbia fondatezza, della sussistenza degli equilibri di bilancio.
«Grave patologia della gestione finanziaria. Omissioni e falsificazioni. Erronea applicazione delle regole contabili per pagamenti imputati su un esercizio diverso e successivo a quella della spesa effettiva, con effetti sulla veridicità dei bilanci. Conclamata morosità nel pagamento dei consumi energetici e conseguenze sulla fuoriuscita dalla convenzione Consip a prezzi vantaggiosi per il Comune e notevole aggravio del costo dei consumi con effetti estesi ai periodi successivi. Incongruo accantonamento del fondo contenzioso quale sintomo evidente di una massa maggiore di debiti occulti. Enorme scarto tra previsione di riscossione ed entrate effettive, che mette in difficoltà l’equilibrio di cassa, lasciando prefigurare una situazione strutturalmente deficitaria. Massiccio ricorso all’anticipazione di cassa del tesoriere mediamente nel 2024 per circa 5 milioni di euro, gravata da interessi passivi, con rischio per il ripiano entro fine anno. Ricorso all’utilizzo di fondi vincolati di cui non viene rivelata l’esatta consistenza. Disavanzo di oltre 2 milioni di euro. Previsione di maggiori spese correnti oltre 8,5 milioni di euro. Inattendibilità-falsità del conto consuntivo 2023 con riflessi anche sui dati del bilancio di previsione 2024. Infine, oltre 7 milioni di euro per mancato pagamento del corrispettivo all’Autorità di Gestione Regionale per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti».
Quella che viene documentata e denunciata dall’opposizione consiliare nella sua unitarietà, attraverso il corposo esposto depositato, è «l’opacità di una situazione che non consente di verificare l’effettiva capacità del Comune di Corigliano-Rossano di garantire la copertura integrale degli impegni, anche per l’assenza totale di ogni indicazione di come ed in quali settori ridurre la spesa e/o incrementare le entrate. In definitiva si rende impossibile – allo stato – una corretta verifica, in applicazione degli indicatori di legge, della effettiva condizione strutturalmente deficitaria dell’Ente sotto il profilo economico-finanziario e quindi del pre-dissesto».
«In ultimo, non per minore gravità, ad aggravare tutto quanto già documentato, nell’esposto dei consiglieri di minoranza viene denunciata l’allarmante concentrazione in una sola persona (il Segretario Generale Paolo Lo Moro) di poteri e prerogative che necessitano di distinzione e reciprocità di controllo. I provvedimenti del Sindaco, di volta in volta emanati, hanno consentito che in capo al Lo Moro si concentrassero anche nell’adozione di un solo atto, le funzioni di responsabile per l’anticorruzione (sulla quale è da ultimo intervenuta la censura dell’Anac, imponendo la rimozione del conflitto) di dirigente del settore dell’avvocature civica e di quello finanziario, ritrovandosi a gestire da solo le pratiche di contenzioso comportanti esposizione debitoria milionaria per l’Ente».