Provincia della Sibaritide, si fa spazio tra l'entusiasmo di vecchi e nuovi amministratori
Parla Sergio Salvati, già vice sindaco di Cariati ed ex consigliere provinciale: «Approfittare ora della modifica della Legge Delrio per inserire una valida proposta con a capo Corigliano-Rossano»
CARIATI - La discussione sulla nuova provincia della Sibaritide continua ad animare il dibattito sociale e politico della Sibaritide, sempre più propensa a riaccendere i motori per promuovere la creazione di un nuovo assetto territoriale con al centro Sibari, non tanto inteso come luogo geografico ma come fulcro di un territorio che si estende da Rocca Imperiale e Cariati, passando per il Pollino. Ad intervenire, oggi, sulla questione è Sergio Salvati, già vice sindaco di Cariati ed ex consigliere provinciale, che proprio dal comune a confine con la Provincia di Crotone, è convinto più che mai che ritornare a parlare della Provincia della Sibaritide è l'unica via possibile per uscire dall'isolamento.
«La riforma Delrio - scrive in una nota Salvati - avvenuta nel 2014, pur trasformando l’Ente Locale “Provincia” in Ente di secondo livello - con la relativa riduzione delle funzioni amministrative e l’elezione indiretta del Presidente e dei Consiglieri provinciali (con diritto di elettorato attivo e passivo solo dei sindaci e dei consiglieri comunali dei comuni appartenenti) - ha mantenuto nel Capoluogo di Provincia tutti gli uffici delle Istituzioni, Enti, Ordini e Albi, Organismi, ecc. Di conseguenza, per il disbrigo di qualunque pratica i cittadini di questo territorio sono costretti a recarsi quotidianamente a Cosenza, sostenendo costi economici e con enormi disagi per le note e precarie condizioni della viabilità e del trasporto pubblico».
Al contrario, l’istituzione della provincia della Sibaritide - e Salvati lo precisa più volte nel suo intervento - di cui si parla ormai da diversi decenni, non solo eviterebbe questi disagi ai cittadini ma sarebbe il giusto riconoscimento alle esigenze di autonomia territoriale di questa vasta e ricca area della Sibaritide, con una popolazione di oltre 200 mila abitanti (230 mila per l'esettazza) «che così – finalmente – si affrancherebbe dall’attuale Capoluogo (anche in considerazione della probabile costituzione di una città unica nell’area di Cosenza-Rende, che potrebbe diventare città metropolitana, assumendo tutte le funzioni ed i compiti della provincia) ed uscirebbe dalla marginalità in cui è stata ridotta, pur disponendo di enormi risorse economiche, culturali, storiche, artistiche e archeologiche».
L’istituzione della nuova Provincia, inoltre, porterebbe nel nuovo Capoluogo l’apertura di tutti gli Enti, le Istituzioni e gli Uffici (ad es. Prefettura, Questura, comandi Provinciali di tutte le Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, nuova ASP, Tribunale, Camera di Commercio, INPS, Agenzia dell’Entrate, Agenzia del Territorio (Catasto), Ordini Professionali e di Categoria, ecc.), creando così anche le condizioni per un reale e concreto sviluppo economico ed occupazionale e, dunque, per un effettivo rilancio di questo nostro territorio.
«Difatti - aggiunge - non è solo di per sé l’istituzione di una nuova provincia a portare benefici e risorse alla nostra popolazione, ma l’avere in questa area territoriale un Capoluogo di Provincia più vicino ai cittadini, fruitori dei servizi, che così sarebbero posti anche al centro dell’azione politico-amministrativa. Per questi motivi sento - da semplice cittadino ed ex amministratore locale - in questo particolare momento storico, in cui il Parlamento sta per modificare la legge n.56/2014 (legge Delrio), il dovere di dare un modesto contributo su questa rilevante tematica, proponendo a tutti gli amministratori locali dell’area della Sibaritide, per il tramite del Sindaco della Città di Corigliano-Rossano (la più popolosa), la costituzione di un Comitato Istituzionale-Civico, costituito dai Sindaci e/o rappresentanti dei Comuni e da una rappresentanza dei cittadini, degli Ordini Professionali e delle Associazioni, con lo scopo di sensibilizzare la nostra popolazione e le Istituzioni sovracomunali nonché di promuovere ogni opportuna iniziativa da parte degli stessi Comuni».