Porto e Baker Hughes, la versione "differente" del Movimento 5 Stelle
La posizione del drappello istituzionale pentastellato (Tridico, Scutellà, Baldino, Orrico, Tavernise, Giorno) è chiarissima: «Il futuro del territorio passa dall’area portuale»
CORIGLIANO-ROSSANO – Anche il Movimento 5 Stelle ha deciso di prendere parola chiarendo la sua posizione riguardo all’investimento della Nuovo Pignone Baker Hughes. «Il futuro del territorio – dichiarano i rappresentati territoriali - passa dall’area portuale». Parole inequivocabili che porrebbero il Movimento in contrasto con la posizione del primo cittadino, Flavio Stasi, che recentemente ha ribadito la volontà di insistere affinché l’investimento avvenga al di fuori dall’infrastruttura portuale.
«È opinione condivisa – spiegano nella nota congiunta il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise, delle deputate M5S, Vittoria Baldino, Elisa Scutellà ed Anna Laura Orrico (Coordinatrice regionale M5S), dell'europarlamentare M5S, Pasquale Tridico e del coordinatore della provincia di Cosenza del M5S, Giuseppe Giorno - che il futuro di Corigliano-Rossano e dell'intero territorio è strettamente legato alla sua area portuale. Un'area che già oggi assume grande importanza nell'economia locale ma che ha bisogno di un profondo restyling per confermare quel ruolo primario che tutti immaginiamo. Quale occasione migliore del dibattito in atto per confermare questa visione di sviluppo che, oltre al commercio, deve assecondare la vocazione turistica e industriale che il porto già esprime, per ora solo in potenza».
«Per questo motivo – aggiungono - si rende necessario un confronto serio e scevro da chiusure aprioristiche, al fine di superare le incomprensioni e iniziare a programmare passo dopo passo questa nuova realtà portuale che non aspetta altro di essere pianificata cercando il giusto equilibrio tra l'ambiente e il territorio e, soprattutto, tra i vari interessi in gioco. Semplicisticamente potremmo analizzare la questione partendo dai tre aspetti che maggiormente saltano agli occhi: l'investimento da 60 milioni di euro di Baker Hughes che avrebbe ricadute occupazionali importanti in un territorio che da sempre ha una insaziabile fame di lavoro e che, con le dovute garanzie, non si può certo pensare di perdere; il ruolo fondamentale rappresentato dalla nostra marineria che merita il giusto spazio e riconoscimento; e infine, ma non per ultimo, l'attrattiva turistica che questo territorio può soddisfare e che deve trovare una corretta e razionale collocazione nel nostro porto con la banchina croceristica».
«Appare difficile immaginare – concludono - un braccio di ferro risolutivo in questo auspicato processo di sviluppo. Serve invece massima collaborazione tra enti ed è giusto che l'amministrazione comunale della terza città della Calabria sia coinvolta dall'Autorità portuale e ottenga tutte le risposte, le informazioni e le garanzie del caso per favorire questo momento di pianificazione che rappresenta anche un momento storico propulsivo per il nostro territorio e la realizzazione di un futuro di benessere per i suoi abitanti».