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Baker Hughes, Bosco critica l'atteggiamento «ostruzionistico ed egoistico» di Stasi: «Pensi ai disoccupati»

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Chi, fortunatamente per lui, percepisce uno stipendio di €7000 e rotti non può negare la possibilità a 200 CoriglianoRossanesi di avere la possibilità di un lavoro fisso e soprattutto ben pagato». 

Inizia così la nota stampa del consigliere comunale Bosco del Movimento del Territorio, che continua: «Corigliano-Rossano è al primo posto in Calabria per il più alto numero di emigranti all'estero: oltre 20,000 (fonte Italiani nel mondo, fondazione migrantes). Oltre alle migliaia di nostri concittadini che vanno a fare grande il nord Italia con le loro professioni e maestranze. Il nostro territorio sta morendo! C'è un'emorragia in atto di giovani e padri di famiglia che emigrano per il mondo, in cerca di un occupazione dignitosa che gli dia la possibilità di vivere. Non si può continuare a ragionare egoisticamente e negare a 200 giovani e meno giovani, padri di famiglia disoccupati, di poter restare nella propria terra».

«In questi giorni assistiamo ad un esodo che si ripete ogni anno: tanti nostri concittadini e anche tanti nostri familiari, venuti per trascorrere un po' di tempo con i loro cari, partono con le loro auto oppure li vediamo in attesa alle fermate degli autobus (perché purtroppo sono gli unici mezzi di trasporto rimasti). Questi nostri concittadini costretti dalla disoccupazione ad andare via, abbandonano i loro cari, partono con il cuore pesante, gli occhi bagnati e tanta rabbia e senso di impotenza. La maggior parte di noi sa di cosa parlo, perché magari ha dei suoi cari lontani o per esperienza personale, ( tanti di noi sono stati stranieri in terre straniere, lo sono stato anche io)».

«Il nostro Sindaco non credo sappia cosa significhi, questo suo atteggiamento di ostruzionismo, a tutti i costi è egoistico. Sembra più un capriccio teso a dimostrare il proprio peso politico che altro, a me personalmente questo suo comportamento ricorda quello di quei bimbi capricciosi che puntano i piedi finché non l'hanno vinta loro. Questo comportamento è inspiegabile e così facendo si avalla anche l'inaccettabile fenomeno dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dei pochi padroni che si arricchiscono sulla disperazione di chi deve mettere un piatto sulla tavola, offrendo paghe misere, con cui si riesce a malapena a sopravvivere, (vivere è un altra cosa). La Baker Hughes può aprire la strada ad altre aziende e ad altri investimenti che potranno generare altra occupazione».

«Si deve finalmente cambiare rotta, non si può negare a 200 disoccupati la possibilità di avere un fior di stipendio a norma di legge.
I nostri disoccupati vengono sfruttati in nero, sottopagati, umiliati, senza nessun diritto, in tante imprese locali, e chi lo nega o fa finta di non esserne a conoscenza è in malafede.  La sola occasione che si prospetta per i tanti disoccupati è quella di avere uno stipendio aleatorio certificato su busta paga ,e uno reale decurtato, e accontentarsi di questo. Oppure cercare di essere assunto, magari per soli 3 mesi presso una delle poche aziende serie che pagano a norma di legge, e magari con la raccomandazione del politico di turno, che così facendo li assoggetta a se e li tiene nel bisogno costante, costituendo di fatto un serbatoio di voti».

«Se vogliamo cambiare qualcosa, al di là delle appartenenze politiche, rendiamoci conto che questo treno sta passando ora e non passerà più, se lo lasciamo andare via, nel prossimo futuro, vedremo altri 200 nostri concittadini ,e magari proprio i nostri figli, oppure dei nostri cari partire e andare via dalla nostra terra. Attualmente l'azienda americana sta Interloquendo con altre realtà, dove gli hanno messo il tappeto rosso. Non sprechiamo questa opportunità di crescita, oppure un giorno ce ne pentiremo sicuramente. Sì alla Baker Hughes!» conclude. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.