Oriolo, l'opposizione denuncia possibili conflitti di interessi che riguardano il vicesindaco
“Patto di Cittadinanza Attiva per Oriolo” afferma che l’assessore «si potrebbe trovare nella posizione di controllore e di controllato in determinate situazioni che potrebbero pregiudicare gli interessi del comune»
ORIOLO - Il gruppo di opposizione, “Patto di Cittadinanza Attiva per Oriolo”, ha chiesto all’amministrazione comunale, alla sindaca e agli uffici di competenza, e per conoscenza al Prefetto, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, notizie su «presunte ipotesi di incompatibilità e su possibili conflitti di interessi che riguardano in modo particolare il vicesindaco. Il numero due della giunta, risulta residente nel borgo antico e probabile possessore di diversi immobili nel centro storico».
L’opposizione ha chiesto agli uffici «se siano mai state versate imposte, tasse e tributi». Secondo i consiglieri Francesco Cirò e Vincenzo Diego, l’assessore «si potrebbe trovare nella posizione di controllore e di controllato in determinate situazioni che potrebbero pregiudicare gli interessi del comune. In giunta si prendono decisioni di governo importanti e l’ombra di possibili interessi privati potrebbero compromettere la crescita armonica dell’intera Comunità».
Inoltre è stato chiesto se gli Uffici comunali si siano attivati per recuperare possibili e dovuti crediti; oltre a voler capire se gli Uffici del comune, competenti, abbiano mai accertato lo stato di pericolo e, dunque, ordinato la messa in sicurezza degli immobili, al fine di tutelare la pubblica incolumità. Inoltre è stato chiesto se alcune ragioni sottolineate dall’Opposizione possono rientrare tra le cause di incompatibilità o altre cause ostative derivanti da incarichi in Giunta, o se si possano rilevare possibili conflitti di interesse tra il Comune e la carica di Vicesindaco-assessore.
Tra le altre segnalazioni e interrogazioni, l’opposizione entra nel merito di alcuni lavori pubblici che interessano Piazza del Borgo e Piazza San Giorgio, «considerato che a distanza di mesi dall'inizio del lavori, si nota lo stato di degrado e di abbandono dei cantieri, interventi iniziati e mai finiti. In sostanza, i cantieri, così come sono, potrebbero essere un pericolo per la pubblica incolumità, ma allo stesso tempo, stanno causando non pochi disagi ai cittadini e probabili danni economici a diverse attività commerciali».
L’opposizione, dunque, ha chiesto «di conoscere i relativi contratti per le opere appaltate, ma anche di sapere se le ditte appaltatrici sono le stesse che si sono aggiudicate le opere, e se nel frattempo risultano variazioni contrattuali, modifiche o varianti nei progetti.
Inoltre, con una delibera del tre luglio, dunque di pochi giorni fa, un dipendente in forza all’Ufficio del Giudice di Pace è stato trasferito ad altro incarico. Un atto a nostro avviso di ritorsione che mette in pericolo la sopravvivenza dello stesso Ufficio» concludono.