Corigliano-Rossano, Schierarsi riapre la questione sui Livellari
L’Associazione Socio Culturale chiede al Sindaco cosa è stato fatto per recuperare i canoni enfiteutici relativi all’inventario eseguito dall’ufficio patrimonio dell’ex comune di Corigliano oggetto di una discussione in consiglio nel 2019
CORIGLIANO-ROSSANO - L’Associazione Socio Culturale Schierarsi si è posta la domandata di cosa sia stato fatto, a distanza di 4 anni, per la messa a ruolo dei canoni enfiteutici del demanio civico, i cosiddetti “Livellari”, e del demanio risultante alla proprietà del comune occupati detenuti in modo abusivo.
«Ci domandiamo, anche, il perché - si legge nella nota stampa - del comportamento passivo di alcuni consiglieri, che all’epoca della discussione in consiglio comunale erano accorati sostenitori per il recupero dei canoni su i demani civici, come il consigliere Madeo di minoranza, ora assessore nell’amministrazione Stasi, il consigliere Baffa relatore per la minoranza, ora consigliere di maggioranza, e dell’attuale consigliera di maggioranza Lidia Sciarrotta, all’epoca accorata sostenitrice per il recupero dei canoni dei demani a livello in rappresentanza del “Movimento 5 Stelle”, considerato che nulla è stato fatto o meglio avere incaricato apposito consulente con spese straordinarie a carico del comune, per risolvere problematiche di amici e sostenitori di Stasi, con la costituzione dell’Ufficio per gli usi civici, la cui attività poteva essere svolta dall’apparato comunale a nostro parere».
«Evidentemente, anche, la nomina del consulente incaricato per gli usi civici risponde alla logica del sindaco Stasi di usare il comune a suo uso, per soddisfare i suoi sostenitori».
«Infatti, l’Ingegnere Rita Carolina Laurenzano - continuano -, già consulente per l’ex comune di Rossano, sostenuta da suoi parenti vicino a Stasi, con due diversi provvedimenti: uno nel 2020 per la costituzione dell’Ufficio per gli usi civici finalizzato alla istruttoria di 25 richieste di affrancazione e l’altro nel 2022 per la ricognizione dei beni gravati da uso civico e delle terre a livello dell’ex comune di Corigliano Calabro e dell’ comune di Rossano, gli venne affidato l’incarico per un importo complessivo di circa 139 mila euro a nostro avviso non necessario visto i risultati che non hanno portato a conclusione la possibilità di stabilire con apposito regolamento l’importo aggiornato dei canoni ed i criteri di recupero dei canoni degli ultimi 5 anni».
«Al fine di far comprendere al Sindaco Stasi - spiegano - che la gestione della cosa pubblica deve avvenire in modo attenda e non all’insegna dello sperpero di denaro pubblico, considerato che non abbiamo contezza del lavoro eseguito su eventuali elenchi di beni ad uso civico e livello prodotti dal consulente incaricato, ma siamo certi degli elenchi puntuali redatti dall’ufficio Patrimonio, per l’ex comune di Corigliano Cal., fino al 2019: per i demani civici a livello e di proprietà rispondente ad una consistenza di Ha. 1371 circa a cui vanno aggiunti i terreni usurpati per i quali non risulta la titolarità di concedente in catasto, per il patrimonio disponibile e indisponibile per funzioni».
«Pertanto la domanda nasce spontanea, perché non si usano le risorse disponibili interne al comune per una attenta ricognizione puntuale, valutazione e destinazione del patrimonio e dei beni demaniali a livello e con intestazione catastale esclusiva in capo al comune , a beni soggetti ad uso civico, patrimonio disponibile e indisponibile con cura di organizzare il fascicolo per singolo cespite corredato di tutta la documentazione e valutazione corretta del bene, non in modo approssimato».
«Tra l’altro pare che questa amministrazione non sia a conoscenza dell’approvazione del Regolamento di Attuazione della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici), approvato con delibera di G. R. n. 262 del 5 giugno 2024, che obbliga i comuni ad osservarne le norme L’Associazione resta in attesa di rapidi chiarimenti in merito, da parte delle Autorità competenti, per rispetto dei cittadini di Corigliano–Rossano» concludono.