Giallo a Villapiana, nella Giunta Ventimiglia non c’è Grande
Uno dei senatori e portatori di esperienza che ha ispirato la nuova era post Montalti escluso dalla squadra amministrativa. Una scelta meditata quella del nuovo sindaco che rompe definitivamente col passato ma potrebbe già aprire una crisi di governo
VILLAPIANA – L’annuncio della nuova giunta comunale di Villapiana, avvenuta nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di insediamento, potrebbe aver innescato un vero e proprio terremoto politico. Vincenzo Ventimiglia, neo-eletto sindaco della cittadina jonica, ha escluso infatti dai giochi delle deleghe il veterano Michele Grande, uno dei senatori più importanti delle sua squadra politico-elettorale nonché ispiratore di quella che doveva essere (ed è stata) il nuovo corso amministrativo dopo la lunga era Montalti.
La scelta di Ventimiglia, però, è stata ortodossa e volta a chiudere definitivamente ogni ponte, ogni legame con il passato, evidentemente anche con chi per un tratto della sua esperienza politica si è ritrovata ad imbracciare le armi dell’opposizione e a scendere in trincea contro l’ex sindaco. E infatti la nuova giunta villapianese, oltre a distinguersi per una marcata presenza femminile, con tre donne su quattro membri più il sindaco, ha la precisa connotazione della novità assoluta: Felicia Favale (delega vicesindaco e decentramento, organizzazione, innovazione e risorse umane); Lorenza Pastore (delega alla pubblica istruzione e servizi scolastici); Valentina Calà (delegata al turismo e grandi eventi); Domenico Muscolini (delega alle politiche sociali e decoro urbano).
Il giallo politico
La grande sorpresa, dicevamo, è l'assenza di Michele Grande dalla giunta. Grande, consigliere comunale di lungo corso e già Presidente del Consiglio comunale, è stato considerato da molti come la mente politica ispiratrice di questa nuova amministrazione. Addirittura qualcuno sostiene che sia stato proprio il leghista a persuadere l’attuale sindaco a scendere in campo per dare a Villapiana una valida alternativa. E questo è dimostrato anche dal ruolo centrale che proprio Grande ha giocato in campagna elettorale, rendendo la sua nomina ad un posto di rilievo quasi scontata.
Secondo indiscrezioni provenienti dagli ambienti politici di Villapiana, ci sarebbe stato persino un accordo pre-elettorale tra Ventimiglia e Grande, che prevedeva un ruolo di primo piano proprio per quest'ultimo nella nuova giunta. L’estromissione di Grande dalle dinamiche dell’esecutivo, quindi, potrebbe configurarsi come un tradimento degli accordi, che potrebbe produrre uno scossone non indifferente all’interno del Consiglio Comunale.
Una crisi ma senza alcuna conseguenza
L'insoddisfazione di Grande potrebbe rappresentare una minaccia concreta per la stabilità della maggioranza qualora lo stesso “senatore” trovasse il supporto di altri colleghi all’interno dell’emiciclo civico, tali da poter “mandare sotto” la Maggioranza già all’inizio del mandato. Se il disaccordo non dovesse essere appianato rapidamente, il neo sindaco potrebbe ritrovarsi con un nuovo corso amministrativo compromesso da conflitti interni. Ma non sarà così. È troppo presto, infatti, perché una sortita di reazione possa trovare spazio all’interno al Consiglio comunale. Sarebbe follia, infatti, mandare a casa un sindaco solo perché non avrebbe rispettato un accordo elettorale. Certo, però, le trame del giallo ci sono tutte e anche le premesse per una consiliatura turbolenta.