Coalizione Straface sulle indagini in Comune: «Solidarietà alle forze dell’ordine»
I sostenitori della candidata di centrodestra a Corigliano-Rossano attaccano l’Amministrazione: «Sul PNRR Stasi è stato bocciato»
CORIGLIANO-ROSSANO- «A tutte le forze dell'ordine che in questi giorni ed in queste ore stanno verificando, in tutti gli uffici comunali, atti e documenti prodotti dall'amministrazione comunale uscente, per verificare procedure e trasparenza su affidamenti diretti, principio di rotazione ed eventuale preferenza illecita per ditte amiche, esprimiamo la massima solidarietà per gli attacchi gravemente lesivi della dignità e dell'immagine dei corpi presi di mira, attacchi violenti, volgari, ingiusti, intollerabili ed inaccettabili che stanno circolando su Facebook, a firma di rappresentanti di liste e movimenti sostegno del sindaco uscente che ha volgarizzato tutta la campagna elettorale». Inizia così la nota stampa della coalizione che sostiene Pasqualina Straface alla carica di sindaco di Corigliano-Rossano.
«Ovviamente di queste attività d'indagine negli uffici comunali, che per ora sono condotte dalla Guardia di finanza e dai Carabinieri, la cittadinanza è stata informata soltanto grazie ad una inchiesta giornalistica indipendente. Perché ancora una volta, così com'è accaduto sistematicamente in tutti questi ultimi 5 anni, non vi è stata alcuna comunicazione istituzionale in ossequio al principio di trasparenza. Questo significa che se non avessimo letto l'accaduto su alcuni social media, il Sindaco uscente, che sta continuando ad urlare sui palchi per tutta la campagna elettorale, avrebbe tenuto nascosto ai cittadini anche questo. Gravissimo. Ecco la libertà e la normalità di questa compagine e di quanti si sentono ispirati dal demagogo e dal populista convinto di poter ancora fare il movimentista prendendo in giro la città e che invece non ha capito di esser stato smascherato (così come anche le indagini in corso stanno iniziando a dimostrare) rispetto a quel sistema scientifico delle 'mmasciate elettorali che, in assenza di contenuti e programmi, in assenza di resoconto dei cinque anni ed in assenza di visione futura, egli tenta ancora di far scaricare invano addosso ai nostri candidati».
Secondo la coalizione di centrodestra quella che stasi lascia in eredità è una città bloccata, isolata, demotivata, disunita e soprattutto indebitata, «con milioni di debiti nascosti, milioni di debiti accumulati, con milioni di euro di bollette non pagate, con milioni bruciati per qualche ora di concerto, con milioni e milioni di finanziamenti o ricevuti per la fusione e utilizzati per altro o, ancora, con milioni inutilizzati come nel caso ad esempio dei ben 7 milioni regionali per il dissesto idrogeologico dei nostri fiumi, rimasti fermi perché dal 2018 non vengono firmate le convenzioni oppure quelli sempre trasferiti dalla Regione Calabria al Comune per la gestione dei servizi sociali, altro settore che è stato distrutto, con la gravissima responsabilità di aver lasciato centinaia di famiglie di Rossano e di Corigliano nella povertà, nel disagio e privi di ogni assistenza».
Dunque nessun primato per Corigliano-Rossano: «Il numero maggiore di progetti, rispetto ad altri di pari dimensione del Meridione e della Calabria non equivale affatto ad un merito. Il dato è da leggere assolutamente in negativo, perché è l'esatto contrario dello spirito che deve presiedere all'utilizzo dei Fondi PNRR. Questi richiedono una visione organica e privilegiano grandi progetti per risolvere problemi strutturali atavici, magari collegati alle Riforme che l'Italia si è impegnata a fare verso l'Europa. Anche secondo la semplice logica che anche un bambino seguirebbe, il dato positivo da evidenziare è invece l'entità dei finanziamenti ottenuti: ed allora ecco che Lamezia Terme che con 32 progetti ottiene 143 milioni di euro ha una performance di gran lunga superiore a Corigliano-Rossano che con 81 progetti spunta solo 85,3 milioni di euro. Praticamente quasi la metà. Lo spezzatino degli interventi, sul modello clientelare delle programmazioni estive e delle centinaia di migliaia di euro dispensanti a pioggia senza alcuna strategie e spesso agli amici degli amici, risponde ad una logica di corto respiro ed in qualche caso clientelare, perché consente di gestire meglio gli appalti e le cosiddette 'mmasciate. A cosa servono più progetti se si hanno meno finanziamenti? Anziché compiacersi sarebbe meglio cospargersi il capo di cenere e vergognarsi».