Altro che “anatra zoppa”, Stasi e la sua coalizione sono un toro scatenato: stravincono
Il sindaco infrange un altro record sfondando il muro delle 26mila preferenze. Le sue liste, invece, vincono tutte: ognuna avrà almeno un rappresentante in Consiglio comunale. La “Corazzata” Straface, invece, si annichilisce
CORIGLIANO-ROSSANO – Più volte dai palchi in questa campagna elettorale è stata evocata la famigerata “anatra zoppa”, la condizione per la quale l'eletto Sindaco si trovi senza una maggioranza numerica in Consiglio comunale a causa della debolezza elettorale delle proprie liste. È stato questo il cavallo di battaglia che a più riprese hanno utilizzato Pasqualina Straface e i maggiorenti dei partiti a suo supporto per scoraggiare gli elettori di Flavio Stasi. Già, perché la convinzione di molti era che il primo cittadino avesse a suo supporto una coalizione debole rispetto a quella degli avversari, tanto da non consentirgli – in caso di vittoria – una stabilità di governo. Così non è stato. E questa volta Stasi, più di quanto non avesse già fatto nel 2019, ha dimostrato sia il carisma della sua figura politica ma anche la forza straripante della sua coalizione.
I dati delle urne non lasciano spazio ad alcuna interpretazione: i cittadini di Corigliano-Rossano nell'andare alle urne gli scorsi 8 e 9 giugno hanno attivato il grande reset di quel blocco sistemico che ha amministrato questo territorio negli ultimi 40 anni e che era tutto e per intero schierato sul fronte Straface. All'analisi del voto, poi, bisognerà anche capire chi è stato lo “stratega” di questa scelta che già cinque anni fa aveva penalizzato il candidato sindaco Giuseppe Graziano. Questa volta, al contrario delle ultime comunali, sul fronte opposto a Stasi perdono tutti. Ma proprio tutti, nessuno escluso.
Andando ai numeri, la coalizione del riconfermato sindaco è un vero e proprio toro scatenato: incassa 23.992 preferenze all'interno delle sue liste, pari al 60,20% che gli garantisce un granitico premio di maggioranza con 15 consiglieri comunali all'interno dell'emiciclo consiliare. Nelle prossime ore sapremo anche i nomi di chi sarà eletto. Sicuramente va fortissima, a differenza delle passate elezioni, la lista civica Uniti per Stasi (4.821 preferenze - 12,1%) che diventa, insieme all'altra civica Città Libera (4.084 - 10,25%), l'entità trainante della maggioranza. Entrambe le liste, infatti, avranno ciascuno 3 rappresentanti in Consiglio comunale; 2 consiglieri comunali di conquista Co-Ro Pulita (3.602 - 9,04%); 2 Co-Ro Futura (3.355 - 8,42%); 2 Azzurro Mare (2.888 - 7,25%); e poi, 1 a testa i partiti di coalizione: M5S (1.938 - 4,86%), Verdi/Sì (1.840 - 4,62%) e Partito Democratico 1.464 - 3.67%).
Nel Centro Destra liberal-moderato-democratico, nella “grande ammucchiata” di Pasqualina Straface, invece, oltre alla candidata a sindaco, entrano in Consiglio comunale 2 rappresentanti del Movimento del Territorio (3.652 preferenze - 9,16%), 2 di Forza Italia (2.494 - 6,26%), e poi uno a testa per Fratelli d'Italia (2.350 - 5,90%), Azione (1.817 - 4,56%), Noi Moderati (1.674 - 4,20%) e Uniti per Corigliano-Rossano (1.803 - 4,52%). Le liste della grande coalizione anti Stasi, infatti, dacché sarebbero dovute essere la Gloriosa Armata di Costantino non vanno oltre il 39,8% (15.865 preferenze), 4 punti percentuali in più rispetto ai voti conseguiti dalla stessa Straface che si è fermata a 14.569 preferenze.
Un ultimo dato riguarda proprio il voto disgiunto, molte volte evocato ieri pomeriggio nel corso dello scrutinio sul fronte degli sconfitti. In realtà il voto sulle liste del centrodestra è stato abbastanza coerente anche con il candidato a sindaco che perde solo un 1.300 voti rispetto alle sue liste. Un dato importante, questo, che esonera Pasqualina Straface dall'essere il capro espiatorio di questa sconfitta. Non è stata lei il motivo per cui la sua coalizione ha perso. No, è stato tutto il blocco di coalizione, con quella conformazione, che non ha proprio funzionato.
I record di Stasi
Diversamente da Stasi che in questa competizione elettorale infrange almeno due record. Il primo è quello delle preferenze personali. Al ballottaggio del 2019 arrivò ad ottenere 23.023 preferenze singole sul suo nome, un numero gigantesco che oggi diventa plebiscitario perché quelle preferenze aumentano a 26.793. Dunque, nel popolo, in questo ultimo lustro, il sindaco 40enne, non solo non perde consensi ma – differentemente da tutti i suoi predecessori, dal 1993 ad oggi – addirittura ne guadagna in termini personali. E quest'ultimo dato gli consente di battere il secondo record, quello della popolarità unanime che, in termini politici e prettamente elettoralistici, di fatto, concretizza nelle urne il concetto di fusione. Già, perché se nel 2019, al primo turno, le due comunità si arroccarono sui rappresentanti di area (si ricordi l'exploit di Promenzio che a Corigliano prese 10mila voti e a Rossano meno di 2mila), questa volta il candidato sindaco vincente ha messo d'accordo tutta la città, conquistando le maggiori preferenze in quasi tutte le 79 sezioni, anche in quelle più identitarie.