L'opposizione smentisce la Succurro: «La Provincia rischierebbe il dissesto»
«Il bilancio di previsione di previsione, sia nel metodo che nel merito suscita allarmanti perplessità, non dissociate dal fondato timore che l’Ente possa precipitare nel dissesto finanziario»
COSENZA - Pubblichiamo di seguito la nota stampa dei rappresentanti delle forze di opposizione, in seno al Consiglio provinciale di Cosenza
«Qualche settimana fa - scrivono - in occasione dell’approvazione del DUP, avevamo espresso il nostro voto di astensione per mantenere un profilo di massima collaborazione istituzionale».
«Quel voto di astensione - spiegano - voleva rappresentare un atto di generosità, confidando che, da quel momento in poi, la sintassi della fisiologica dialettica tra maggioranza e minoranza avrebbe avuto un diverso e rinnovato sviluppo. Così non è stato. Infatti, ieri mattina, il Bilancio di previsione è arrivato all’esame e alla votazione del Consiglio Provinciale, blindato e confezionato in una sorta di scatola ermeticamente chiusa».
«La Presidente Succurro non ha avviato neanche una parvenza di interlocuzione con i Gruppi consiliari. E pure, il Bilancio di previsione è documento a forte pregnanza politica e a forte rilevanza strategica. Così come, anche gli altri 2 documenti iscritti all’ordine del giorno (nuovo Regolamento di economato; nuovo Regolamento sulla gestione e protezione dei dati personali) identificano due documenti di assoluta importanza, anch’essi redatti, in perfetta solitudine, nelle segrete stanze di Piazza XV marzo».
«Dinnanzi a una gestione sfacciatamente padronale, declinata con ostilità, pretestuosa e pregiudiziale, nei confronti delle minoranze democraticamente elette, il gruppo del Partito Democratico e il Gruppo Provincia democratica, sentite anche le forze civiche e politiche di riferimento, in aula, hanno motivatamente espresso voto contrario, sia per il bilancio di previsione e sia per i due regolamenti».
«Fra l’altro il bilancio di previsione presenta, anche, profili di merito assai preoccupanti. Più specificatamente, si registra un disavanzo di amministrazione di circa 44 milioni di euro, rispetto al quale però, per circa 10 milioni manca ogni chiarimento circa le modalità di copertura. E ancora. Sul fondo connesso al rischio del contenzioso non è dato sapere se la sentenza, con la quale, nel 2023, l’Amministrazione provinciale è stata condannata al pagamento di una somma superiore a un milione e mezzo di euro, rientri negli stanziamenti previsti per il triennio 2024/2026. Ancora. Secondo l’organo di revisione, l’entità del FCDE (Fondo Crediti di dubbia esigibilità), accantonato nel bilancio di previsione del 2024/2026, non è congruamente quantificato».
«Inoltre, la presenza in aula dei revisori contabili sarebbe stata assolutamente necessaria, soprattutto alla luce dei rilievi e delle prescrizioni evidenziate sul parere dallo stesso organo. In quanto, l’ Art 83 comma 12 del regolamento di contabilità, infatti, prevede che “il Collegio dei Revisori dei Conti è tenuto a partecipare alle sedute del Consiglio in occasione della discussione del Bilancio preventivo e consuntivo”, ma tant’è. Insomma, il bilancio di previsione, sia nel metodo che nel merito suscita allarmanti perplessità, non dissociate dal fondato timore che l’Ente possa precipitare nel dissesto finanziario. Con buona pace dell’amministrazione e della gestione trasparente!» concludono.