A Longobucco l'opposizione denuncia «il tentativo di repressione del dissenso»
All'Assemblea Pubblica “La Rinascita di Longobucco”: «Con un fallimento politico ed amministrativo a 360 gradi, al Sindaco e alla sua Giunta non resta che cercare di colpire gli oppositori con minacce giudiziarie»
LONGOBUCCO - In una partecipata assemblea pubblica tenutasi sabato 23 marzo in Piazza Matteotti a Longobucco diversi esponenti del gruppo consiliare e del coordinamento de “La Rinascita di Longobucco” sono intervenuti su vari temi dell’attualità politica ed amministrativa nel territorio del Comune di Longobucco.
«In particolare - si legge nella nota stampa - si è discusso del tentativo messo in atto dal Sindaco Pirillo e dalla sua Giunta di censurare e reprimere il dissenso attraverso una serie di denunce verso semplici cittadini e profili fake, rei di avere espresso giudizi o critiche non gradite all’amministrazione».
«Tanti sono stati gli interventi durante l’assemblea e unanimemente si è levato un coro di sdegno rispetto alle velate “minacce” di denunce ai danni degli oppositori. Le persone convenute all’assemblea hanno respinto i tentativi di censura, appellandosi alle libertà costituzionali ed in particolare all’articolo 21 della nostra Costituzione che garantisce “il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione”».
«Ad aprire l’incontro pubblico è stato Aurelio Lavia, neo segretario del Pd, seguito da Katia Pellegrino esponente del movimento “La Nuova Longobucco”, Antonio Tedesco esponente dell’Area Socialista, Luigi Stasi esponente Pd e già Sindaco di Longobucco, Mimmo Stasi esponente del Comitato Civico Cittadino. Ha concluso la serata il Capogruppo in Consiglio Comunale Eugenio Celestino, che ha messo l’accento sulle tante criticità attualmente presenti nel Comune di Longobucco: da un bilancio sull’orlo del dissesto al fermo totale di tutti i progetti di Lavori Pubblici, dalla situazione di stallo dell’organizzazione dell’Ente fino al fallimento delle politiche del lavoro, dall’incapacità di amministrare l’ordinario alla mancanza di una progettualità a medio e lungo termine».
«Con un fallimento politico ed amministrativo a 360 gradi, ormai sotto gli occhi di tutti, al Sindaco e alla sua Giunta non resta che cercare di vivacchiare alla giornata, nel tentativo di arrivare a fine legislatura, cercando di colpire gli oppositori con minacce giudiziarie, pagate, addirittura, con i soldi dei contribuenti. Ed intanto il paese va a rotoli…» concludono