Sofo e Rapani tuonano contro "le follie green" della sinistra a Bruxelles
L'europarlamentare e il senatore di Fratelli d’Italia commentano le proteste degli agricoltori
ROMA - Le proteste degli agricoltori calabresi sono sacrosante e non sono un fenomeno isolato anzi già in Germania, Olanda, Francia e altri paesi stiamo assistendo a rivolte del mondo agricolo contro le politiche adottate dall'Unione Europea. Da anni la maggioranza che governa a Bruxelles sta lavorando scientificamente per distruggere un settore che rappresenta per noi un'eccellenza non solo dal punto di vista economico ma anche culturale. Mi riferisco ad esempio a follie come la proposta di una tassa europea sulla carne o l’imposizione da parte delle multinazionali dei prezzi dei mercati extraeuropei ai produttori di eccellenze enogastronomiche, importazioni di cibi extra-UE senza controllo, tagli alla Pac, equiparazione delle stalle alle fabbriche e via dicendo.
Lo scrivono in una nota congiunta l’eurodeputato Vincenzo Sofo e il senatore Ernesto Rapani, che continuano:
Tutti sanno che come Fratelli d'Italia da sempre ci battiamo contro tali follie ed è grazie al Governo Meloni, al ministro Francesco Lollobrigida e al supporto delle associazioni di categoria che oggi ad esempio non è stato ancora introdotto a livello europeo il Nutriscore e che l’Italia ha vietato il commercio di carne sintetica. Una scelta quest’ultima che siamo stati i soli in UE ad avere il coraggio di fare ma che ora sta iniziando a essere condivisa da tanti altri paesi.
È evidente l’esito della follia green e mondialista portata avanti dalle sinistre, che non si arresta neppure davanti ai vertiginosi aumenti di energia e materie prime causati dalle guerre: portare alla morte del settore agricolo italiano ed europeo, dei suoi prodotti locali di eccellenza, dei suoi posti di lavoro, del suo patrimonio di saperi e tradizioni.
Ed è evidente che la battaglia per la sua sopravvivenza debba essere fatta a Bruxelles: per fortuna l'aumentare dei governi di destra in UE sta cambiando gli equilibri dentro al Consiglio europeo e ciò ha iniziato a metter pressione su Commissione e Parlamento per un cambio di direzione ma la battaglia determinante sarà quella del 9 giugno per determinare gli equilibri dentro al Parlamento europeo e alla Commissione per i prossimi cinque anni e abbiamo bisogno del sostegno dei cittadini per essere più numerosi e forti possibile - concludono.