Per il Pd calabrese l'Autonomia Differenziata favorirà ulteriormente la migrazione sanitaria
Il gruppo dem avvierà una battaglia nazionale per bloccare il progetto di secessione della Lega
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CATANZARO - I dati forniti dall’ultimo report della Fondazione Gimbe in ordine alla migrazione sanitaria per l’anno 2021 destano profondo allarme anche in vista della discussione in Senato sull’autonomia differenziata elaborata dal ministro Roberto Calderoli e dalla Lega.
A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale tramite una nota stampa.
Secondo l’analisi di Gimbe – prosegue la nota dei consiglieri dem - la mobilità sanitaria interregionale in Italia nel 2021 ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi, cifra nettamente superiore a quella del 2020 ( 3,33 miliardi), con saldi assai variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud.
Il saldo è la differenza tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione” dei pazienti dalla Regione di residenza.
Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, Regioni capofila dell’autonomia differenziata, raccolgono il 93,3% del saldo attivo, mentre il 76,9% del saldo passivo si concentra in Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo.
Una situazione drammatica che certifica la sperequazione esistente tra il Nord e il Sud del Paese – affermano ancora i consiglieri del Pd – e che l’autonomia differenziata finirà con l’aumentare ancora, né alcuna garanzia è stata fornita dal governo nazionale in ordine ai Lep. Altro elemento che contribuisce ad aumentare la preoccupazione e il rischio per cittadini meridionali di vedere calpestato il proprio diritto alla salute.
Sono poi le parole di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, a confermare quanto stiamo dicendo da mesi senza che il governo regionale presti alcuna attenzione alle problematiche da noi sollevate, né alla tutela degli interessi della Comunità che è chiamato a rappresentare.
In tal senso – afferma Cartabellotta commentando il report sulla migrazione sanitaria – risulta ai limiti del grottesco la posizione dei Presidenti delle Regioni meridionali governate dal Centro-Destra, favorevoli all’autonomia differenziata. Una posizione autolesionistica che dimostra come gli accordi di coalizione partitica prevalgano sugli interessi della popolazione.
Non si può dunque perdere ulteriore tempo – conclude la nota stampa del gruppo del Pd - e serve avviare una battaglia nazionale per bloccare il progetto di secessione dei ricchi avviato dalla Lega. In tal senso supporteremo con iniziative pubbliche l’azione di contrasto che oggi sarà avviata dai senatori dem e dal segretario regionale Nicola Irto.