Ci sono due PD: uno va verso l'ultrasinistra e l'altro... a destra
Continua il dualismo interno al Partito Democratico di Corigliano-Rossano in vista delle Amministrative. Tutta la frangia stasiana (compreso il M5S) avrebbe snobbato il tavolo convocato dal segretario Madeo
CORIGLIANO-ROSSANO – Nonostante si continui a catechizzare i cittadini sul normale andamento della dialettica («democratica») interna, che - quindi - ci sia armonia e alla fine anche unità d’intenti, a sinistra continua ad esserci burrasca forte. Una tormenta concentrata più che altro nel Partito Democratico e, precisamente, in un ciclone che vede al centro il segretario cittadino, Franco Madeo. Che continua a rimanere il bersaglio di critiche aspre e violente che gli arrivano diritte da dentro casa sua.
Era fissata per oggi la riunione (l’ennesima) di Centro Sinistra – annunciata dallo stesso Madeo nel corso dell’ultima puntata dell’Eco in Diretta – per fare il punto sulle prossime comunali al fine di studiare strategie e coalizioni elettorali ma soprattutto per cercare di dare al Partito Democratico un ruolo guida, una leadership nelle scelte.
È andata, però, che buona parte degli invitati al tavolo pare non si sia presentata. E questo perché «esiste già un altro tavolo del centro sinistra» che vede dentro il PD ma che non vede il PD come organo trainante. Ed è il tavolo che si sta riunendo attorno a Stasi.
A rivelare retroscena e dettagli di quello che sarebbe stato «l’ennesimo flop» del direttivo dem di Corigliano-Rossano è quella che, a tutti gli effetti, è diventata – soprattutto negli ultimi tempi – la controinformazione ufficiale del Partito Democratico a Corigliano-Rossano: Alberto Laise, componente dell’Assemblea nazionale democrat. È lo stesso Laise a stuzzicare, ancora una volta, il segretario Madeo. «Esiste già un tavolo di centrosinistra – sottolinea - a cui lui ha pure partecipato una volta ed a cui, regolarmente, partecipano autorevoli componenti del Pd cittadino e l'intera componente definita "stasiana", i Verdi e Sinistra Italiana, i Movimenti Civici vicini alla Maggioranza e, nell'ultimo incontro i 5Stelle. E gli stessi hanno comunicato che oggi non parteciperanno a nessun incontro perché è già in programma un ulteriore incontro».
Di quale incontro si parla? Di quello che, proprio, l’altro centro sinistra – quello che vede tra i “manovratori” un certo Franco Pacenza – e che ragiona nell’orbita del Sindaco di Corigliano-Rossano, ha convocato per il prossimo 30 gennaio.
«C'è già un tavolo, perché azzerarlo e ripartire?»
«Giustamente – incalza Laise - ci si chiede, se già esiste un tavolo del centrosinistra, perché azzerarlo e ripartire? E perché insistere nel coinvolgere sia Azione, che si è dichiarata di centrodestra, che i Movimenti anti-fusionisti? Anzi su questo punto ci si contraddice - ma è un'abitudine di questa dirigenza Pd - con la propria proposta di "implementare le iniziative a favore della fusione"... cioè io miglioro la fusione scrivendo il programma con chi raccoglie le firme per scioglierla... tutto molto logico».
«Chiaramente – prosegue il controinformatore del PD - la convocazione è puramente strumentale per rallentare il processo che, inevitabilmente, porterà a convergere sul sindaco uscente. Il punto diventa piuttosto dove si vuole portare il Pd? Lo si vuole isolare? Si vuole arrivare ad una rottura per avere la scusa che porti ad un percorso con una listarella per far eleggere il solo candidato a sindaco (in modo da soddisfare l'ego di qualche piccolo Napoleone)? Francamente poco importa. Ciò che importa è l'assunzione di responsabilità di questa follia. Se un autorevole rappresentante del Pd e della società civile come l'avvocato Minnicelli esprime quegli stessi dubbi che esprimiamo in tanti sulla direzione del Pd e sulla necessità di arrivare al pieno sostegno del Sindaco uscente anche per arginare l'aggressione del centrodestra, appare evidente che non sono solo gli "stasiani" o il folle che scrive ad avere dubbi. Ed a questo punto – prosegue ancora Laise - non può nemmeno sfuggire che l'assunzione di responsabilità non può essere solo di un segretario che non ha la fiducia degli stasiani ma che resta in sella perché lo sostengono altre componenti. Ed è questa responsabilità che bisognerebbe esplicitare. Esiste una segreteria cittadina? Verrà convocata l'assemblea del partito per scegliere - come da statuto- la linea ed il candidato?»
«L'amarezza maggiore – ed è probabilmente questo il più interessante che sottolinea Alberto Laise - è che tutto questo non interessa alla città e rischia di non essere più nemmeno interessante per il sindaco Stasi e per tutto il centrosinistra. E non si può non capire come questo non avrà un effetto solo sulle amministrative e sul Pd locale ma rischia di essere l'ennesimo flop elettorale anche alle Europee. Possibile che una visione miope della politica non ha osservato ciò che è accaduto con le provinciali? Possibile che non si colga la portata di un possibile dialogo tra Pd e Stasi? Sembrerebbe di no... Per fortuna tutto ciò non influirà sulle sorti della città perché il Pd, in queste condizioni, non riuscirà a fare una lista decente. Probabilmente nemmeno indecente. Denunciarlo, come faccio da mesi, serve a qualcosa? Probabilmente no. Tranne che a chiarire che "non in mio nome". I nomi dei responsabili però saranno ben chiari a tutti».
Certo, è necessario fare un inciso, finale, anche alle parole di Laise che da una interpretazione delle cose che calza sicuramente a pennello sulle dinamiche filo-stasiane. C’è da dire, però, che non tutti, anche a livello delle alte sfere dem, hanno questa visione della politica democrat coriglianorossanese.
L’impressione che si avverte, ovviamente dall’esterno, è che il Partito Democratico, sia da Reggio Calabria ma soprattutto da Roma, stia assistendo allo “scannamento” totale tutto interno al partito, perché così diventa funzionale all’economia stessa del partito. Nonostante, infatti, il segretario Madeo vada predicando che il PD concorrerà con il proprio simbolo è probabile che questo – alla fine - non accadrà dando sponda al gioco perfetto: concorrere alle amministrative con un piede in due scarpe.
Ci saranno i piddini che andranno con Stasi e gli altri che prenderanno altre strade (con il centro destra?).
Così che alla fine il Partito Democratico, comunque andranno le cose, potrà sempre dire di aver ottenuto un qualsiasi risultato… invisibile ma comunque un risultato!