Amministrative Co-Ro, Italia Viva invita Azione a spostare il suo baricentro a sinistra
La nota del segretario cittadino dei renziani, Giuseppe Cimino, è chiara: «Seguire modello Udine». Poi l'invito al PD ad abbandonare i populismi abracciando i partiti
CORIGLIANO-ROSSANO - Udine, nel lontano Friuli, è il modello elettorale da seguire. Lì, nella primavera scorsa, sono i partiti ad essere risaliti nuovamente sul carro della politica e ad essersi contesi la guida del capoluogo. Una città che ha dimostrato di sapere abbandonare i populismi proprio grazie al ritorno degli schieramenti classici, senza commistioni e - soprattutto - senza il "cappello" del movimentismo civico. Elezioni e turno di ballottaggio che ha visto il Centro Destra schierato contro il Centro Sinistra in assetto tradizionale. Tutto qui. Ed è questo modello che, oggi, auspica, per le prossime elezioni di Primavera, il coordinatore cittadino di Italia Viva, Giuseppe Cimino. Che lancia un appello forte ad Azione e Partito Democratico affinché, il primo, sposti il suo baricentro da destra verso sinistra e, il secondo, abbandoni definitivamente l'idea di una formazione elettorale riformista e movimentista, piegata su Stasi, e crei la grande coalizione di Centro Sinistra.
«Questa crisi di rappresentanza - dice Cimino - impone di avviare una nuova fase all’insegna del rinnovamento e del cambiamento, per ricercare con un metodo di governo efficace, che si ispiri alla migliore tradizione del riformismo Italiano, le migliori soluzioni per i problemi esistenti nella nostra città, che seppur siano atavici questa amministrazione non ha avuto il coraggio di affrontare e di fronte ai quali, con il telecomando, ha cambiato canale».
Da qui l'idea di promuovere il modello Udine «strutturato e fondato» sui partiti, non prima - però - di aver rincarato la dose sull'Amministrazione Stasi: «Molte ed innumerevoli sono le emergenze che anni di malgoverno hanno finito per aggravare, peggiorando le condizioni di vita dei cittadini di Corigliano Rossano, di fatto ignorati dall’attuale amministrazione».
Una città moderna: «Questa - ad avviso di Cimino - deve essere la ossessione dei partiti politici a partire da Italia Viva, senza il degrado nelle periferie e senza pezzi di città completamente abbandonati in quanto privi di ogni servizio. Il populismo, su cui sono stati scritti tanti libri da autorevoli studiosi, deriva sia dall’indebolimento del ruolo dei partiti sia dalla rarefazione dei corpi intermedi che nella società civile devono mantenere un legame costante tra i cittadini e le istituzioni democratiche».
«Senza il ruolo che compete ai partiti, che - sottolinea l'esponente renziano - consiste nel selezionare la classe dirigente ed individuare gli obiettivi programmatici da perseguire, una volta che si è posti alla guida di una amministrazione di una grande area metropolitana, è inevitabile che a prevalere sia l’astensionismo, il rifiuto della politica e il dilagare di populismi inconcludenti basati sul leaderismo mediatico, fatto di marketing e nulla di politico. È diventata urgente la necessità di modernizzare la nostra città, senza che vi sia spazio per chi vuole seminare divisioni inutili e dannose nel campo delle forze progressiste della nostra città».
Proprio da qui l’invito ad Azione e al PD a guardare al modello che ha portato ad Udine «la vittoria dei Partiti e non del populismo».
La chiusura di Cimino è da profondo Amarcord: «Per fortuna abbiamo esempi di sindaci calabresi ché hanno governato le città perseguendo il bene comune e che sono un modello da tenere presente, cito su tutti 5 personalità : Italo Falcomatà Sindaco di Reggio Calabria, Mimmo Lucano di Riace, Gianni Speranza di Lamezia Terme, Franco Filareto di Rossano e Giovan Battista Genova di Corigliano. Persone - conclude Cimino - che hanno fatto politica perseguendo il bene comune, senza ricercare convenienze personali, promuovendo il progresso, partendo dai luoghi della sofferenza e non dalle ville con piscina».